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7 cose da considerare prima di acquistare un drone

I droni sono l'hobby del momento. Ma prima di buttarvi a capofitto in questo nuovo ed entusiasmante passatempo è necessario valutare alcuni importanti dettagli

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7 cose da considerare prima di acquistare un drone Fonte foto: Pexels | Pixabay

Anche gli italiani si stanno appassionando sempre di più ai droni e la tentazione di acquistarne uno e iniziare a farlo volare è fortissima. Ma prima di tuffarsi in questo nuovo mondo, è meglio conoscere le “regole del gioco” per evitare di sbagliare modello o incorrere in problemi evitabili.

Il primo consiglio è iniziare con qualche modello già di buon livello, ma a un prezzo ancora abbordabile. Fate pratica, capite se è un’attività che vi piace e, nel frattempo, mettete meglio a fuoco quale sarà il percorso che volete seguire in questo settore. È un hobby che, anche con modelli a buon mercato, può diventare dispendioso perché, quasi subito, vorrete dotare il vostro drone di componenti aggiuntivi, imparerete a fare i conti con la scarsa autonomia delle batterie, e quando siete alle prime armi, qualche inconveniente può capitare e l’acquisto di parti di ricambio è da tenere in considerazione. Ecco, allora, una guida completa su tutto quello che c’è da sapere prima di comprare il primo drone.

I droni economici non sono solo per principianti

Anche per i droni vale la stessa regola degli altri oggetti: ottenete quello che pagate. Che tradotto in questo specifico contesto vuol dire che più spendete e più funzionalità includerà il drone per semplificarvi la vita quando lo farete volare. Il DJI Phantom 3 Standard, per esempio, sebbene sia un’ottima scelta a livello di prezzo (500 dollari) e un ottimo punto di partenza per avventurarvi in questo emozionante hobby, non è dotato di sensori – presenti nelle versioni più costose Advanced e Professional – che vi aiutano a farlo volteggiare in una data posizione sia quando siete al chiuso o senza il blocco GPS. Se siete agli inizi, il GPS è una funzione molto importante e vale la pena sborsare qualcosa di più se siete alla ricerca di un drone che vi garantisca una certa stabilità di volo all’esterno, in particolare se il vostro obiettivo sono foto e video. Il GPS non è un’opzione che trovate nei droni “giocattolo”.

La durata del volo è ancora breve

L’autonomia della batteria resta ancora il punto debole dei droni. I migliori droni sul mercato assicurano un massimo di 28 minuti di autonomia. La media per i droni dotati di fotocamera si aggira intorno a circa 20 minuti, mentre i droni giocattolo hanno una resistenza di volo che oscilla tra i 5 e i 7 minuti, anche se alcuni possono spingersi fino a 12 minuti. Gran parte dei produttori sono al lavoro per trovare una valida soluzione come, per esempio, Intelligent Energy che sta sperimentando delle celle che utilizzano l’idrogeno come combustibile. Va anche notato, inoltre, che quando un produttore fornisce un dato sull’autonomia di volo, si tratta sempre di un tempo calcolato dopo test in condizioni “ideali” e in un ambiente controllato. È un valore che nella realtà trova il “tempo” che trova. Se fate volare il vostro drone più velocemente, aggiungete del peso, il vento è sfavorevole, state sicuri che la batteria durerà meno del previsto, che già non è molto.

Il prezzo del drone è solo l’inizio

Bene, avete appena comprato un drone da 1.000 euro. Indovinate un po’? Non avete finito di sborsare denaro! Vi verrà subito la voglia, o la necessità, di acquistare un paio di batterie supplementari, alcune eliche di ricambio e dei sostegni, e magari anche un caricabatterie super veloce per non dover aspettare ore per tornare a “volare” di nuovo. Vi capiterà, soprattutto agli inizi, che il vostro drone vada a sbattere da qualche parte… e bisogna anche mettere in conto delle spese per la riparazione. Non a caso, il già citato DJI, offre anche un’assicurazione contro gli incidenti al momento dell’acquisto di un nuovo drone. Prima di acquistare un drone, date anche un’occhiata ai prezzi e alla reperibilità delle parti di ricambio, batterie e accessori vari. E fate attenzione se comprate componenti in negozi non “ufficiali”, soprattutto quando si tratta di batterie e caricabatterie, perché potrebbero non essere della stessa qualità di quelli venduti dal produttore del vostro modello.

Attenzione alla delicata questione “privacy”

Che stiate facendo volare il vostro drone in giardino o in un’area pubblica, se qualcuno vi vede penserà immediatamente che li state spiando o state osservando qualcun altro. Anche se vi trovate in un campo, soli, con nessuno nei paraggi, e con il vostro drone a 15 metri sopra la vostra testa, non è escluso che arrivi qualcuno a darvi del “guardone”, nella migliore delle ipotesi. Abituatevi…

Molti pensano che i droni siano pericolosi

Poco importa che siate i piloti di droni più bravi e prudenti di questo mondo, e che sia più facile fare del male a qualcuno colpendolo accidentalmente con un pallone da calcio, chi vi guarda non smetterà di pensare che quello che state facendo sia una minaccia per l’incolumità delle persone, e in particolare la loro. Tutto sommato, come dare loro torto? Eliche affilate in plastica che girano ad alta velocità non sono proprio sinonimo di “sicurezza”. Se poi si aggiunge il potenziale rischio di manovre impreviste o di guasti del sistema, che il drone si trovi a 120 metri di altezza o ad altezza uomo, la gente – anche grazie alle informazioni che legge sui media – considererà sempre i droni qualcosa di pericoloso. Negli Stati Uniti, proprio per calmare gli animi, i piloti di droni hanno fondato l’Academy of Model Aeronautics (AMA). Oltre a tutti una serie di vantaggi, chi si abbona riceve un’assicurazione che include una copertura generale di 2.500mila dollari per eventi che rientrano nell’ambito della responsabilità civile, 25mila dollari per incidenti che richiedono l’intervento di un medico o di un ricovero in ospedale, 10mila dollari come copertura massima per morte accidentale e mille dollari per furto, incendio, atti vandalici subiti dai membri.

Trovare posti per “volare” può essere difficile

Negli Stati Uniti sono off limits i parchi nazionali e le no-fly zone. Ogni parco locale, poi, ha le sue regole. Così la FAA – Federal Aviation Administration – ossia l’agenzia del Dipartimento dei Trasporti statunitense incaricata di regolare e sovrintendere ogni aspetto che riguarda l’aviazione civile – ha messo a disposizione dei piloti di droni un’applicazione che li aiuta a trovare un’area dove potersi divertire con il proprio drone senza problemi. E qui in Italia? Bisogna seguire le direttive del Regolamento per i mezzi a pilotaggio remoto stabilite dall’ENAC (Ente nazionale aviazione civile). Regole (e certificazioni) che variano a seconda della tipologia del drone, ma alcune norme devono essere rispettate da tutti:

  • Un drone non può volare a più di 500 metri di distanza dal pilota a una quota massima di 150 metri di altezza
  • Un drone deve rispettare una distanza minima di sicurezza di cinque chilometri dagli aeroporti
  • Un drone non può sorvolare aree affollate tenendo sempre in conto il rispetto della privacy o eventuali regolamenti comunali in vigore

Il resto è lasciato al buon senso dei piloti.

In Italia serve una certificazione per pilotare un drone?

Dipende, come accennato, dalla tipologia di drone. Se si tratta di un drone con peso inferiore ai 300 grammi, con parti rotanti protette e che non superi la velocità massima di 60 km/h, non servono né autorizzazioni né certificazioni per il pilota, ma è sufficiente inviare la documentazione necessaria all’Ente Nazionale Aviazione Civile. Fermo restando che bisogna comunque seguire le linee guida generali dettate dall’ENAC. (vedi sopra). Se state pensando di acquistare un drone dal peso inferiore ai 2 kg è sufficiente conseguire un “semplice” attestato di pilota di droni e superare una visita medica presso un centro autorizzato. La situazione cambia radicalmente per la categoria di droni con peso inferiore ai 25 kg e superiore ai 25 kg. Nel primo caso è necessario un attestato di pilota di droni “serio” che prevede una certificazione medica rilasciata da un Esaminatore Aeromedico e una certificazione delle competenze aeronautiche ottenuta presso un centro autorizzato ENAC che implica il superamento di un esame teorico e di uno pratico. Per droni oltre i 25 kg di peso i controlli sono molto più severi. È richiesta una licenza di pilota per droni che comporta un certificato medico di terza classe – una lunga serie di viste che attestano l’idoneità psico-fisica dell’aspirante pilota – e che consente di accedere agli esami di certificazione sulle competenze aeronautiche tramite esami teorici e pratici, sempre da superare presso centri autorizzati ENAC.

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