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SICUREZZA INFORMATICA

Allarme Internet of Things: non rispetta la privacy degli utenti

Secondo una ricerca svolta dalla GPEN oltre il 60% di questi dispositivi possono manipolare i dati e le informazioni del consumatore

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Allarme Internet of Things: non rispetta la privacy degli utenti Fonte foto: Shutterstock

È l’Internet of Things, che tradotto suona come l’internet delle cose. Ma sicuramente non è quello delle persone. Stando a un’indagine condotta dalla GPEN, la Global Privacy Enforcement Network, i dispositivi come orologi, braccialetti, termostati intelligenti e così via, mettono in grave pericolo la privacy degli utenti.

Poche informazioni sulla raccolta dati. Secondo l’indagine della GPEN, denominata “Privacy Sweep 2016”, oltre il 60% dei dispositivi Internet of Things non ha superato l’esame di affidabilità dei Garanti della privacy di 26 diversi Paesi. La ricerca per la tutela degli utenti ha fatto emergere che i dati, raccolti con questi apparecchi di ultima generazione, non è chiaro come vengano presi, utilizzati o comunicati a terzi. E altrettanto ambiguo come questi dati vengano conservati o come si faccia per cancellarli in maniera definitiva. Inoltre per l’utente è anche difficile contattare i gestori di questi dati per chiedere più informazioni.

I controlli italiani

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Gli usi dell’Internet of Things

Quelli che abbiamo visto in precedenza sono i controlli di carattere internazionale, ma anche quelli relativi al rispetto della privacy effettuato dal Garante italiano non sono certo positivi. Le società italiane che operano nel settore Internet of Things non hanno molta più cura dei dati dei loro utenti. Addirittura il 90% di queste non spiega in maniera chiara come cancellare i propri dati. E oltre il 30% delle aziende non è facilmente reperibile dall’utenza.

Cos’è il GPEN?

È una rete globale fondata nel 2010 per l’applicazione delle norme in materia di privacy. Comprende attualmente 57 autorità di 43 diversi Paesi. L’obiettivo è quello di formare una rete di verifica e controllo internazionale sulla privacy degli utenti, poiché ormai il flusso di dati e di informazioni personali dei consumatori ha superato i confini nazionali.

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