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Azienda USA impianta chip nei dipendenti per velocizzare i pagamenti

Il chip sotto pelle, oltre che per velocizzare il pagamento dei clienti, serve anche per aprire le casse e per sbloccare i computer del negozio

Azienda USA impianta chip nei dipendenti per velocizzare i pagamenti Fonte foto: Web

Immaginatevi la scena: avete appena finito un colloquio di lavoro che è andato bene, vi propongono di firmare il contratto e poi vi portano in una stanza per impiantare un chip sotto la vostra pelle. No, non è l’inizio di un film di fantascienza ma quello che sta accadendo all’interno di un’azienda statunitense.

L’azienda in questione è la Three Square Market, una catena di negozi alimentari relativamente famosa negli Usa. Il CEO della società, Todd Westby, ha spiegato che i chip impiantati nei dipendenti servono per permettere ai consumatori dei pagamenti più veloci e più sicuri. In pratica il microchip sotto pelle serve per sostituire i pagamenti con lo smartphone o con carte di credito. Per autorizzare il pagamento basta passare la propria carta o il proprio telefono sulla mano del cassiere. Westby dice che con questo metodo si può autorizzare qualsiasi tipo di pagamento e che il microchip è più piccolo di un chicco di riso.

Dipendenti con il microchip

“Ci vogliono circa due minuti per implementare il chip nella mano del cassiere. – spiega il CEO Todd Westby – Solitamente viene inserito nel palmo nella parte tra l’indice e il pollice”. Il chip non ha però solo la funzione dei pagamenti. Serve anche per autorizzare l’apertura di una cassa o per sostituire le password dei computer presenti all’interno del negozio e usati dal personale. Inoltre, il microchip serve anche per aprire le porte dei magazzini e della segreteria. All’azienda il microchip costa circa 300 dollari. Da Three Square Market fanno sapere che il sistema non è invasivo, anche se non va dimenticato che il chip ha il GPS integrato e questo può essere un enorme problema per la privacy e la libertà dei dipendenti. Westby a sua difesa ha dichiarato che l’azienda non fa alcun monitoraggio sui lavoratori al di fuori degli orari dei turni. Al contrario di quanto ci si potrebbe aspettare quasi tutti i dipendenti hanno accettato di inserire il chip sotto la loro pelle. Anche se al momento per lavorare all’interno della catena di supermercati non è necessario impiantarsi il chip sotto pelle.

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