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PMI E INDUSTRIA 4.0

Big Data e Smart Data, cosa sono e quali differenze

Un’azienda deve essere capace di interpretare i Big Data, ossia di utilizzarli in maniera appropriata per risolvere i problemi e migliorare la produzione

Big Data e Smart Data, cosa sono e quali differenze Fonte foto: Shutterstock

I Big Data rappresentano uno dei cardini principali dell’Industria 4.0, un concetto che serve a identificare l’insieme dei dati raccolti dalle macchine. Informazioni che, se analizzate correttamente, permettono all’impresa di ottenere numerosi vantaggi. I Big Data, però, non sono tutti uguali.

La digitalizzazione, fenomeno ormai in una fase molto avanzata, sta trasformando i sistemi produttivi delle aziende, che abbandonano i vecchi standard a favore di tecniche più efficienti e flessibili. In questo processo di cambiamento, sono diversi gli attori chiamati in causa. Le fabbriche, infatti, passano a strumenti di lavorazione automatizzate e intelligenti, in grado di connettersi in rete e di raccogliere molti dati. Tramite queste informazioni aggregate le aziende possono tenere sotto controllo in tempo reale molti settori, risparmiando tempo e soprattutto denaro. I Big data sono utili anche per fare previsioni e ridurre il rischio aziendale.

Big Data vs Smart Data

Un’azienda deve essere capace di interpretare i Big Data, ossia di utilizzarli in maniera appropriata per risolvere i problemi e migliorare la produzione. È questa la differenza principale. Da un parte ci sono le informazioni raccolte dalle macchine, dall’altra c’è la necessità per l’impresa di analizzare questi dati in modo intelligente, ovvero trasformare i Big Data da un semplice accumulo di dati in elementi di valore. Si parla in in questo caso di Smart Data.

Gli Smart Data, dunque, non solo altro che quella parte di Big Data davvero utile all’azienda. All’impresa spetterà il compito di individuare, tra questo enorme insieme, quali informazioni estrapolare. Non tutti i dati aggregati, infatti, sono necessari all’impresa. Senza un approccio intelligente, i Big Data rischiano di restare un ammasso di informazioni senza nessun valore.

Dare significato ai dati è, quindi, l’elemento che contraddistingue gli Smart Data. Le aziende adotteranno sempre di più approcci qualitativi, in cui le uniche informazioni analizzate saranno quelle intelligenti.