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SICUREZZA INFORMATICA

Che cos'è la biometria e come migliora la sicurezza informatica

Sugli smartphone più recenti troviamo dei lettori per le impronte digitali ma esistono anche altri sensori biometrici che a breve useremo sui nostri dispositivi

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Che cos'è la biometria e come migliora la sicurezza informatica Fonte foto: Shutterstock

Le password, la verifica in due passaggi o i codici d’accesso. Come avrete capito stiamo parlando di strumenti utili a mantenere al sicuro tutte le nostre informazioni presenti in Rete. Tutti questi sistemi al giorno d’oggi sono stati superati, ma anche supportati, dai cosiddetti sensori biometrici.

Con il termine biometria in informatica si intende un sistema in grado di riconoscere e identificare un individuo in base ad alcune caratteristiche fisiologiche. Si tratta di aspetti personali unici come iride, impronte digitali, retina, ecc. I dati biometrici sono dunque delle informazioni altamente riservate che un macchinario individua per permettere l’accesso o meno a un account, o a un dispositivo, per un utente. Per analizzare questi dati è necessario avere dei sensori biometrici. Molti di questi sensori ormai sono presenti anche negli oggetti di tutti i giorni. Pensiamo per esempio allo scanner per le impronte digitali che troviamo negli smartphone più recenti.

Riconoscimento vocale

Il sistema di riconoscimento delle informazioni biometriche di una persona viene anche chiamato AIDC (Automatic Identification and Data Capture). Al momento, come già sottolineato, i sensori biometrici più utilizzati riguardano la retina, l’iride e le impronte digitali, ma a breve su diversi dispositivi troveremo degli scanner in grado di riconoscerci in base alla nostra voce, alla nostra firma o, più in generale, in base alla nostra grafia. Nei prossimi smartphone e notebook i sensori biometrici saranno sempre più usati e ne troveremo più di uno. Questo perché la sicurezza informatica sta diventando una caratteristica fondamentale per i dispositivi e l’uso dei PIN o delle password, da soli, non è più sufficiente. Al momento ci sono tre settori dove risulta fondamentale l’uso dei lettori biometrici: le banche, le assicurazioni e le imprese (specie in quelle di telecomunicazione).

Sensore impronte digitali

Al giorno d’oggi lo scanner per le impronte digitali è diventato di tendenza sugli smartphone. In questo modo l’accesso allo schermo e alle app è molto più sicuro rispetto all’uso di PIN o agli altri metodi di sblocco. Va detto però che esistono diversi lettori biometrici per le impronte, e non tutti sono uguali tra loro. I più comuni sono quelli con sensore touch, solitamente posto nella parte posteriore dello smartphone. Su molti telefonini il lettore per le impronte è cliccabile e permette di aprire velocemente un’app o la fotocamera. A breve questi sensori prenderanno piede anche nei touchpad dei computer portatili.