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Api in estinzione? Le sostituiranno i droni. Ecco come

Un gruppo di ricercatori giapponesi ha modificato un piccolo drone da 100 dollari per impollinare i fiori in modo artificiale

La popolazione delle api, e dei calabroni, si sta estinguendo in varie parti del mondo. Le ragioni di questo fenomeno non sono ancora ben chiare, anche se l’uso di pesticidi sui terreni agricoli potrebbe essere una delle cause. Così per ovviare al problema, un gruppo di scienziati sta sperimentando delle alternative, tra cui droni che volano di fiore in fiore per spargere il polline.

L’ultimo esperimento arriva dal Giappone dove un team di ricercatori del National Institute of Advanced Industrial Science, a Tsukuba, stava cercando nuove applicazioni per una sostanza appiccicosa chiamata gel liquido ionico che ha delle insolite proprietà fisiche. I ricercatori, per creare il loro impollinatore artificiale, hanno comprato alcuni droni da 100 dollari su Amazon, hanno – in modo molto artigianale – attaccato con dello scotch un po’ di crina di cavallo sotto al dispositivo “volante” e l’hanno cosparsa di questo gel. I droni sono riusciti a prelevare e poi a rilasciare i granuli di polline.

La moria delle api

I ricercatori hanno fatto volato i droni prima contro le parti maschili di un giglio giapponese e poi su quelle femminili. È la prima volta che un drone impollina un fiore, spiega Eijiro Miyako, responsabile del progetto. L’invenzione non è ancora in grado di sostituire api e calabroni, secondo Joe Traynor, un apicoltore della California. L’industria delle mandorle nel solo stato della California richiede 1,8 milioni di alveari che contengono circa 35 miliardi di api per impollinare 900mila acri di alberi e circa tre trilioni di fiori. «Non vedo alcuna tecnologia che potrebbe sostituire le api», dice Traynor. Le api, tantissime api, sono necessarie per l’impollinazione, ma se il loro numero dovesse ridursi ulteriormente, continua Traynor, avremmo bisogno di alternative, e alla svelta. In alcune zone della Cina, per esempio, le api sono completamente scomparse, e i frutteti sono già impollinati a mano da operai che si arrampicano sugli alberi con lunghi pennelli a trattare ogni fiore.

Servono droni più sofisticati

Questo drone “impollinatore” giapponese non potrà mai essere efficiente come una persona con un pennello. Un giglio, con i suoi organi sporgenti, è stato un test semplice rispetto al resto del mondo vegetale. «È impossibile sostituire le api con un drone manuale», confessa Miyako. È però convinto che sarà possibile impollinare le piante all’aperto con un drone, ma con un modello dotato di telecamere ad alta risoluzione, GPS, e intelligenza artificiale, tutte caratteristiche che non potevano essere aggiunte a un robot volante così economico.