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Facebook Messenger: un bug mette a rischio le chat degli utenti

Scoperta una vulnerabilità nel sistema di messaggistica Facebook che metteva in pericolo la privacy di circa un miliardo di persone. Problema prontamente risolto

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Ysrael Gurt, un esperto di sicurezza presso BugSec e Cynet, ha scoperto una vulnerabilità critica in Facebook Messenger che consentiva a un malintenzionato di leggere le conversazioni private degli utenti, incluse le foto e gli allegati inviati.

Questo bug, soprannominato "Originull", sfrutta il fatto che le chat di Facebook non vengono gestite direttamente sui server del social network ma su un sistema separato – chiamato [numero]-edge-chat.facebook.com – sia per la versione web sia per quella mobile: il rischio era, insomma, totale. E per sfruttare questa vulnerabilità bastava ingannare la vittima di turno – tramite un link ricevuto via mail o l’invito su un sito di phishing – che li dirottava su un sito malevolo per infettarli con un malware sviluppato ad hoc. La falla, per fortuna, è stata prontamente risolta da Facebook.

Facebook ha riconosciuto e risolto il bug

A questo punto veniva eseguito un attacco denominato cross-origin bypass-attack contro l’applicazione di messaggistica di Facebook e il cyber delinquente era in grado di visualizzare e accedere ai messaggi, alle foto e agli allegati inviati tramite Messenger dalle vittime infettate dal malware. Chi è interessato a qualche dettaglio tecnico in più è lo stesso Ysrael Gurt a spiegarlo. La comunicazione tra il JavaScript e il server viene effettuata tramite una richiesta HTTP XML (XHR). Facebook, per poter accedere ai dati che arrivano dal server della chat in JavaScript, deve aggiungere il cosiddetto header Access-Control-Allow-Credentials con l’intestazione dell’origine del chiamante e il valore "true" (vero) in modo che le informazioni siano accessibili anche quando sono già stati inviati i cookie. Ysrael Gurt ha scoperto questa grave vulnerabilità di Facebook tramite un programma di sua creazione e il team di sicurezza di Facebook – riconosciuto subito la gravità di questa vulnerabilità – l’ha prontamente risolta.

 

Il video in apertura è tratto da YouTube

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