Libero
PMI E INDUSTRIA 4.0

Industria 4.0, come reagiranno le PMI alla sfida della cybersecurity?

Le aziende non devono sottovalutare l'aspetto della sicurezza informatica se vorranno vincere la sfida dell'Industria 4.0

Industria 4.0, come reagiranno le PMI alla sfida della cybersecurity? Fonte foto: Shutterstock

Quando si parla di Industria 4.0 solitamente l’accento si pone sui vantaggi e sulle possibilità data dalle nuove tecnologie alle aziende e alle PMI. I temi caldi sono IoT e intelligenza artificiale ma in pochi parlano della cybersecurity. Un aspetto che può fare la differenza tra un investimento riuscito e uno fallito.

Il 2016 ha visto le aziende, comprese le piccole e medie imprese, investire in larga misura sulle nuove tecnologie che la fanno da protagoniste nel contesto 4.0. Le stime parlano di una spesa totale per le società compresa tra i 26 e i 36 miliardi di dollari. L’obiettivo principale di chi investe in questo campo è quello di rendere più efficienti i processi produttivi, incrementando così i guadagni e diminuendo i costi di gestione. Non è tutto oro però ciò che luccica e un investimento nell’industria 4.0 senza la giusta lungimiranza e senza i necessari provvedimenti in termini di sicurezza può rappresentare un’arma a doppio taglio.

PMI, la sicurezza alla base

La maggior parte degli hacker, infatti,  stanno prendendo di mira in modo particolare le piccole e medie imprese, realizzando degli attacchi contro i macchinari e i sistemi industriali. . Per questo motivo una PMI prima di investire nell’Industria 4.0 deve fare un proprio piano di spesa e soprattutto mettere alla base del progetto la cybersecurity. E attenzione a prendere sotto gamba il tema perché in epoca di concorrenza spietata spesso i cyber criminali sono assoldati dalle aziende rivali. In questo caso si usa il termine “crime-as-aservice”. Ovvero i servizi criminali attuati dagli hacker vengono venduti online come se fossero un qualsiasi servizio. Alle volte bastano poche centinaia di euro o massimo qualche migliaia a un’azienda rivale per assoldare un gruppo di hacker da usare per rubare dati o intralciare il lavoro di un’altra impresa. Cosa possono fare le PMI in questo senso? In termini di sicurezza ci sono gli standard internazionali (ISO 22301; ISO 27001) e la relativa normativa da seguire. Mentre di recente il CIS ha diffuso delle istruzioni base, il cosiddetto framework nazionale, indirizzato proprio alle PMI. Un altro consiglio poi è quello di fare una formazione costante del personale e di assumere le figure professionali adatte per proteggere la nostra azienda.