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Le stampanti 3D ricostruiscono le scene del crimine di Hong Kong

Se avete in programma un viaggio a Hong Kong, fate i bravi, perché i vostri eventuali crimini potrebbero essere sventati da una stampante 3D

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Le stampanti 3D ricostruiscono le scene del crimine di Hong Kong Fonte foto: Shutterstock

La Polizia di Hong Kong, secondo il South China Morning Post, avrebbe acquistato due stampanti 3D – dal prezzo di circa 1.300 dollari l’una – per ricostruire le scene del crimine quando si tratta di un omicidio o di un’inchiesta penale.

Pare, infatti, che ricreare le ambientazioni in cui è stato commesso un reato sia un’usanza tipica di Hong Kong per meglio risolvere i casi più intricati. La richiesta deve essere avanzata dal tribunale locale alle autorità competenti che si mettono al lavoro per realizzare dei modelli in scala delle scene del crimine. È un lavoro che, come potete ben immaginare, richiede parecchio tempo e molta pazienza. Il South China Morning Post riferisce che la Polizia di Hong Kong ha riprodotto 18 modelli da quando il tribunale ha deciso, nel 1988, che erano utili alle indagini. I poliziotti alla fine hanno optato per l’acquisto di due stampanti 3D per velocizzare le operazioni.

Altra idea curiosa da stampare

Quella della Polizia di Hong Kong è solo una delle tante possibili applicazioni delle stampanti a tre dimensioni. Un’altra idea originale arriva da Fabien Cousteau – nipote del più famoso Jacques Cousteau (esploratore, oceanografo e regista francese) che spera presto di poter ricostruire le barriere coralline andate distrutte per vari motivi con delle stampanti 3D.