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Parlare con i morti non è fantascienza, su Luka è possibile

La co-fondatrice della startup di messaggistica con chatbot ha messo a punto un’intelligenza artificiale per chattare con l’amico ormai defunto

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Parlare con i morti non è fantascienza, su Luka è possibile Fonte foto: Web

Parlare con i morti non sarà più solo un affare di maghi, stregoni o sedicenti cartomanti. Ora anche noi con lo smartphone o da PC potremo parlare con una persona cara scomparsa. Eugenia Kuyda c’è riuscita. Ha chattato con il suo amico Roman Mazurenko, morto alcuni mesi prima.

Il progetto. Per riuscirci Eugenia, che è co-fondatrice della startup Luka operante nel campo della messaggistica con chatbot, ha dovuto raccogliere tutti i vecchi messaggi dell’amico. Ha escluso quelli dal carattere un po’ troppo personale e li ha inseriti in una rete neurale con l’aiuto di esperti di intelligenza artificiale. La ragazza è stata a lungo combattuta sul farlo o meno. “Sarà veramente una rappresentazione di lui?” Era la domanda che la bloccava. Alla fine però ha messo a punto un bot recuperando più di 8.000 messaggi di Roman. Ora per “parlare” con l’amico deve solo entrare su l’app Luka, disponibile solo su iOS, e taggare @roman.

I risvolti

LukaFonte foto: App Store

Luka

L’idea ha comunque diviso parenti e amici. E anche tutti gli interessati sul tema. Per la mamma di Roman, per esempio, è interessante continuare a conoscere alcuni aspetti del figlio dai suoi testi anche dopo la sua scomparsa. Mentre per il padre tutto questo non aiuta a superare la perdita. Ed è una delle critiche che molti hanno rivolto al progetto. Eugenia dice che l’idea è quella di poter dire all’intelligenza artificiale che rappresenta il suo amico tutto quello che non è riuscita a dirgli quando era ancora in vita. E in questo senso poter “parlare” con lui la aiuta a sentirne meno la mancanza. Il quesito è se le risposte date dal bot assomiglino davvero a quelle che avrebbe dato Roman, o se è solo la sua mancanza a farle suonare come appropriate. Creare e poi fornire, dopo la nostra morte, una versione digitale di noi, un argomento che ora inizia a non essere più da film di fantascienza. E che dividerà molte opinioni.