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PMI E INDUSTRIA 4.0

PMI, la cybersecurity è ancora sottovalutata

In Italia, nonostante il clamore generato da attacchi hacker come WannaCry, le piccole e medie imprese investono molto poco sulla sicurezza informatica

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PMI, la cybersecurity è ancora sottovalutata Fonte foto: Shutterstock

Per chi ha una piccola e media impresa il rischio più grande al giorno d’oggi può arrivare dall’esterno. E sono gli attacchi hacker. Malware, trojan e soprattutto ransomware. Tutti virus che possono limitare e alle volte mettere in crisi la produttività di un’azienda. Eppure non tutti sono consapevoli dei rischi.

Nel 2016 le PMI italiane hanno investito solo 250 milioni di euro per proteggere dati, servizi e impianti. Questi numeri sono stati portati alla luce da una ricerca condotta da Giancarlo Turati, past president della Piccola Industria dell’AIB e titolare di Fasternet, un’azienda specializzata in servizi informatici a largo raggio. La cybersecurity, dunque, sembra un argomento distante dalle aziende nostrane. In senso contrario però va il mondo, e il malware WannaCry che ha avuto un’influenza a livello globale, ha dimostrato quanto sia importante sapersi difendere dagli attacchi hacker al giorno d’oggi.

Industria 4.0 e sicurezza informatica

La sicurezza informatica sta assumendo un aspetto di primo piano, nonostante l’indifferenza diffusa. Basti considerare che al momento la maggior parte dei macchinari risulta connessa a Internet. E in futuro le macchine saranno sempre più “intelligenti”, e di conseguenza sempre più a rischio attacco hacker. Non è un caso che anche il Governo sta realizzando dei progetti pensati per l’industria 4.0. Lo scopo è quello di incentivare gli imprenditori a dotarsi di soluzioni sicure e soprattutto a formare anche i dipendenti su questi temi così delicati. Allo stesso progetto sta lavorando anche Giorgio Mosca, presidente Steering Committee Cybersecurity di Confindustria Digitale. Lo scopo è quello di creare delle linee guida e dei passaggi fondamentali che le PMI dovranno compiere per mettere in sicurezza i loro processi produttivi.

Il dopo WannaCry

Secondo gli esperti, WannaCry aiuterà le PMI. Il clamore mediatico generato, a livello globale, sta convincendo definitivamente anche gli imprenditori di una piccola azienda che la sicurezza informatica è un aspetto chiave per il futuro e per la crescita del proprio business. Lo scoglio più grande resta la voglia di investire su un tema che non dà un ritorno immediato. Un investimento, se vogliamo, meno tangibile di altri, ma necessario. Un’indagine dell’Osservatorio Information Security&Privacy del Politecnico di Milano ha inoltre sottolineato l’enorme divario che intercorre in Italia tra le grandi aziende e le realtà più piccole e locali. Molte PMI, per fare un esempio, non hanno mai eseguito un backup nella loro intera storia. E solo il 9% delle PMI ha creato un piano di formazione per i dipendenti. Una tendenza che va invertita e alla svelta.