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SICUREZZA INFORMATICA

Sicurezza informatica, l'ONU promuove l'Italia con riserva

Le Nazioni Unite hanno stilato la classifica della seconda edizione del Global Cybersecurity Index: Italia al 31° posto. Risutato buono, ma c'è da migliorare

Sicurezza informatica, l'ONU promuove l'Italia con riserva Fonte foto: Shutterstock

L’Onu ha pubblicato un report mondiale sulla sicurezza informatica e dall’indagine è risultato che solo il 38% delle nazioni ha un piano e una strategia per la protezione in Rete. Mentre secondo le Nazioni Unite il 12% dei Paesi sta sviluppando un sistema di sicurezza. L’Italia per il momento è stata promossa con riserva.

L’indice, chiamato The Global Cybersecurity Index 2017, è stato creato dall’Onu, o meglio dall’ International Telecommunication Union (ITU) che fa parte delle Nazioni Unite. L’idea del progetto è quella di invogliare tutte le nazioni a investire su questo tema per evitare di dare un vantaggio economico enorme per i vari gruppi di cyber criminali che negli ultimi anni hanno incrementato i loro attacchi e i guadagni generati da essi. I 10 Paesi più impegnati nella sicurezza informatica sono stati nell’ordine: Singapore, Stati Uniti, Malesia, Oman, Estonia, Mauritius, Australia, Georgia, Francia e Canada.

The Global Cybersecurity Index

A sorpresa nel report dell’Onu è risultata undicesima la Russia, nonostante i vari problemi recenti di cybersecurity. Solo 31° invece l’Italia con uno score di 0,626. Per il Global Cybersecurity Index si tratta della seconda edizione. La prima fu nel 2014. “Ci impegniamo a sensibilizzare il mondo su questo tema, – ha dichiarato Houlin Zhao, segretario generale ITU – gli attacchi hacker non possono essere eliminati da un giorno all’altro ma ai vari governi nazionali spetta il compito di poterli prevenire e ridurre al massimo possibile”. Tra gli attacchi più importanti registrati nel 2017 sicuramente il malware Petya e il ransomware WannaCry. “Lo sviluppo delle aziende non potrà prescindere dalla sicurezza informatica, – ha dichiarato Brahima Sanou, direttore dell’Ufficio per lo sviluppo delle telecomunicazioni ITU – si tratta di una sfida recente che dobbiamo vincere a tutti i costi”.

Il quadro italiano

Stando al report dell’Onu l’Italia sta cercando di mettersi in pari con le migliori realtà internazionali in termini di cybersecurity. Ma il lavoro da compiere non manca. I punti forti del nostro Paese sono una buona legislazione per la sicurezza informatica. E a livello di misure precauzionali l’Italia pecca solo negli standard di sicurezza da fornire ai professionisti che operano nel settore. Ma il vero problema è la legislatura contro cyber criminali e hacker. Discorso che si complica ulteriormente per quanto riguarda le strategie da adottare in futuro. Il nostro Paese secondo l’Onu non ha delle adeguate misure di prevenzione, in particolare per i nuovi tipi d’attacco.

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