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SICUREZZA INFORMATICA

Smartphone con schermo rotto? Occhio a chi lo cambia, potrebbe spiarti

Riparare lo schermo in un centro non ufficiale può essere una soluzione economica ma rappresenta anche una scelta rischiosa per la sicurezza del telefono

Smartphone con schermo rotto? Occhio a chi lo cambia, potrebbe spiarti Fonte foto: Shutterstock

Quando rompiamo lo schermo dello smartphone il nostro primo pensiero è il costo necessario per ripararlo. Eppure quando portiamo a riparare il display dobbiamo stare attenti anche alla sicurezza informatica. Sì perché grazie a una tecnica avanzata i malintenzionati possono spiarci manomettendo il dispositivo.

A scoprire questa tecnica illegale sono stati dei ricercatori dell’Università Ben-Gurion del Negev, in Israele. Stando allo studio, portato avanti dagli esperti in vista della conferenza Usenix 2017, molti componenti sostitutivi non ufficiali, come schermo, microfono e altre parti degli smartphone, contengono in realtà degli hardware in grado di disattivare all’occorrenza alcune funzioni oppure di spiare in maniera costante ciò che facciamo con il telefono. Ovviamente senza che possiamo accorgerci di nulla. In questo modo i malintenzionati che hanno riparato il dispositivo possono registrare le nostre password e le credenziali dei nostri conti bancari.

Attenzione alle riparazioni

Da una prima analisi questa tecnica è stata usata non solo per spiare gli utenti ma anche per installare senza la volontà del proprietario applicazioni e file su smartphone e tablet. In modo da favorire dei gruppi di cyber criminali con annunci a pagamento e traffico Internet. I ricercatori hanno faticato parecchio a trovare degli smartphone con parti sostituite maligne. Perché gli hardware installati durante la riparazione non sono rintracciabili dai normali software antivirus. Il consiglio per evitare questi problemi legati alla privacy è quello di rivolgersi esclusivamente a dei centri d’assistenza ufficiali. Ma, specie in un universo vasto come Android, è più facile trovare un centro riparazioni di terze parti che uno ufficiale. Per dare un’idea della possibile portata di attacchi del genere, i ricercatori israeliani hanno stilato i numeri dei display danneggiati in tutto il mondo. Quasi il 50% degli utenti mobile almeno una volta hanno rotto lo schermo e solo il 20% di questi ha deciso di non riparare il danno.

Come difendersi

Stando agli esperti il modo più efficace per difendersi da questi attacchi è quello di installare sul telefono un hardware anti-spyware prima di portare il dispositivo in assistenza. Va ricordato infine che il rischio di riparazioni maligne riguarda sia smartphone Android che iPhone.