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Tango e ARKit, la realtà aumentata secondo Google e Apple

Google ha lanciato nel 2014 Tango, la sua piattaforma per la realtà aumentata, mentre Apple lo scorso giugno ha mostrato ARKit durante la conferenza WWDC

Tango e ARKit, la realtà aumentata secondo Google e Apple Fonte foto: Apple

Quando si parla di realtà aumentata e di smartphone non si può non pensare a Google e Apple. La prima sta investendo molto sulla sua piattaforma AR chiamata Tango, mentre Cupertino nel 2017 ha realizzato ARKit per iOS.

Partiamo analizzando la piattaforma Tango, pensata da Google per Android. Sviluppata nell’estate del 2014, ha come obiettivo il rilascio entro il 2020 di moltissime applicazioni per la realtà aumentata pensate per il sistema operativo del robottino. Tango serve per permettere agli sviluppatori di terze parti di utilizzare i framework costruiti da Google per implementare l’AR nelle applicazioni per Android. Il vero punto di forza di Tango è il bacino di utenti che possiede uno smartphone con il sistema operativo del robottino verde. Potenzialmente la piattaforma per la realtà aumentata può raggiungere due miliardi di persone, anche se permangono grossi problemi.

I problemi di Tango

In casa Google però non è tutto oro ciò che luccica. Tango infatti è stato rilasciato tre anni fa e al momento le aziende che hanno già investito su questa piattaforma e che hanno mostrato dei progetti concreti sono molto poche. Il problema principale è la sua struttura. Al momento, infatti, Tango sfrutta dei sensori sulla fotocamera per tracciare i movimenti e l’interazione con lo spazio. Sensori che sono fondamentali per l’AR di Google. Purtroppo, però, la maggior parte dei produttori esterni a Mountain View nell’ultimo periodo ha realizzato smartphone senza questi sensori e quindi la diffusione della piattaforma va a rilento. Inoltre, la frammentazione del mercato si sta trasformando in uno svantaggio per Google. L’azienda statunitense non è riuscita a convincere i vari produttori, come Samsung, Huawei o LG ad adottare uno standard unico per la realtà aumentata. Il problema di Android è che ogni produttore fa un po’ come meglio crede in base al proprio dispositivo. Quale sarà allora la soluzione in casa Google? Secondo gli esperti sarà il tempo. Ovvero nei prossimi mesi e anni le tecnologie per lo sviluppo di app AR diminuiranno in termini di costi necessari e così alcuni produttori proveranno a investire nel settore facendo da traino per tutti gli altri.

ARKit

ARKit è molto più “giovane” rispetto a Tango, visto che Apple ha annunciato la piattaforma AR solo a giugno 2017. Si tratta comunque di una tecnologia simile che permette agli sviluppatori di creare delle applicazioni per la fotocamera di iPhone e iPad in grado di portare la realtà aumentata sui dispositivi mobili di Cupertino. La differenza tra ARKit e Tango è che Apple ha utilizzato il machine learning per migliorare ala tecnologia. Questo significa che alcune app AR di ultima generazione potrebbero già essere utilizzate oggi con le fotocamere di iPhone 7 e dell’atteso iPhone 8. In pratica non c’è bisogno di sensori, basta un processore A9 e l’ultima versione di iOS 11 per usare ARKit sui dispositivi Apple. Questo significa che a breve, grazie anche ai 700 milioni di iPhone sparsi per il mondo, Apple sarà probabilmente il punto di riferimento nelle applicazioni con realtà aumentata.

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