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Cashback: 3 cose che devi sapere ora

Sempre più insistenti le voci in merito ad una modifica delle regole del Cashback che metterebbe a rischio il premio da 1500 euro: ecco alcuni suggerimenti per non subire la ghigliottina di PagoPA.

Proprio mentre sono in fase di pagamento i rimborsi per l’Extra Cashback di Natale, che dovrebbero essere completati entro il 1° marzo, monta la polemica per i cosiddetti “furbetti del Cashback” che continuano ad accumulare transazioni a tutti gli effetti valide per scalare la classifica e aggiudicarsi il Super Cashback semestrale da 1.500 euro.

Ormai il rischio è chiaro a tutti: già si discute di eliminare per legge il Super Cashback, lasciando solo il rimborso da 150 euro massimi, per mettere fine ai comportamenti scorretti (ma non illegali). In fase di scrittura della norma, infatti, è stato eliminato il divieto di frazionamento degli acquisti che avrebbe dato un appiglio legale per contestare le microtransazioni a raffica, come quelle fatte al self service del rifornimento di benzina. Da registrare, nel frattempo, la crescita della media giornaliera delle transazioni necessarie per rientrare in posizione 100.000: è salita a oltre 1,75, confermando che per aggiudicarsi i 1.500 euro a fine giugno potrebbero servire oltre 500 transazioni in totale.

Super Cashback: come andrà a finire

A questo punto le possibilità sono tre: si toglie del tutto il Super Cashback per i primi 100.000 sin da subito, lo si toglie solo per il secondo periodo di Cashback (1° luglio-31 dicembre) oppure si applica un “filtro” alle transazioni per scartare (a partire da un determinato giorno, o con effetto retroattivo) tutte quelle sospette.

La prima ipotesi è quella meno credibile: oggi i furbetti sono in regola al 100% e togliere il Super Cashback sarebbe un danno anche per chi non mette in atto comportamenti scorretti.

La seconda ipotesi è la più semplice da applicare: avanti così fino a fine giugno e poi si raddrizza la strada.

La terza ipotesi, invece, è quella tecnicamente più difficile: ad oggi PagoPa ha elaborato oltre 160 milioni di transazioni, fatte da 6,4 milioni di utenti iscritti al programma Cashback. Oltre 18,5 milioni di transazioni sono sotto i 5 euro di importo, quindi potenzialmente “furbette”. Controllarle tutte è impossibile, a meno che non venga fatto in modo automatizzato tramite un algoritmo.

Gli algoritmi, però, non guardano in faccia a nessuno e il rischio è quello di gettare il bambino insieme all’acqua sporca. Si tratterebbe, infatti, di lanciare una ricerca tra tutte le transazioni valide e cercare e scartare quelle che rispondono a determinati parametri.

In questo modo, però, si rischia di colpire anche chi non c’entra nulla coi furbetti.

Quali sono le transazioni da evitare

In base a questa logica, è facile individuare tre parametri che potrebbero essere applicati alle transazioni già effettuate per scremare quelle fatte con l’unico fine di scalare la classifica:

  1. Troppe transazioni, nello stesso esercizio commerciale, in troppo poco tempo
  2. Transazioni ripetute in un esercizio commerciale di un parente di primo grado
  3. Transazioni sotto una cifra scelta arbitrariamente (verosimilmente 1 euro)

Le transazioni di questo tipo potrebbero essere scovate abbastanza in fretta da un algoritmo, anche su larga scala. I tre parametri potrebbero essere incrociati tra loro, oppure usati singolarmente.

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