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SICUREZZA INFORMATICA

Fate attenzione ai videogame: mettono in pericolo i bambini

L'Autorià Garante per l'infanzia e l'adolescenza lancia l'allarme: creano dipendenza, portano i giovanissimi a rubare e c'è anche il rischio pedofilia

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Bambini usano uno smartphone Fonte foto: Shutterstock

La dipendenza da videogame non è certo una novità. Quello che però sta accadendo negli ultimi anni è davvero preoccupante: un numero, sempre più in aumento, di preadolescenti va incontro a gravi disagi fisici e psicologici, proprio a causa di alcune piattaforme di gioco.

Non riescono a dormire, non vanno bene a scuola e in alcuni casi arrivano anche a rubare. A lanciare l’allarme è l’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza, che punta il dito contro alcune applicazioni: hanno regole poco chiare e sono sviluppate per creare dipendenza. Soprattutto tra i più giovanissimi. App tra cui figurano Clash Royale e Clash of Clans, piattaforme che, dopo un periodo gratuito iniziale, chiedono all’utente di acquistare dei crediti per andare avanti. E i ragazzi, attratti dalla possibilità di accedere al prossimo livello e di dimostrare di essere più bravi dei coetanei, entrano in un tunnel da cui in alcuni casi è difficile uscire.

La trappola dei pedofili

E non è tutto. Purtroppo. L’aspetto forse più triste di questa storia è il fatto che spesso le giovani vittime rischiano di cadere nella trappola dei pedofili. La maggior parte di queste applicazioni ha, infatti, una sezione chat. Ed è qui che avviene l’adescamento del minore. Sono tanti i fattori che entrano in gioco in questa nuova forma di dipendenza 2.0. Come suggeriscono molti esperti, nel minore c’è la volontà di affermarsi a livello sociale. Bisogno che può spingere l’adolescente anche a rubare dei soldi ai propri genitori.

Regole poco chiare

E poi c’è una zona poco chiara, dal punto di vista delle regolamentazioni. Gli stessi store delle app permettono a chiunque di aggiungere una carta di credito o addirittura di utilizzare il credito telefonico. È vero c’è un limite di età, ma chi controlla? Si innescano così una serie di meccanismi che portano il minore a derubare la propria famiglia o arrivare a compromessi con gli adulti in cambio di qualche ricarica.

É, quindi, fondamentale trovare presto una soluzione che non può non coinvolgere tutte le parti: gestori, genitori e istituzioni. Ed è anche importante condurre campagne di sensibilizzazione per aiutare i ragazzi a capire i pericoli che si nascondono dietro un gioco all’apparenza innocuo.