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SICUREZZA INFORMATICA

Apple: ritirata l'app Walkie Talkie dell'Apple Watch

Apple ritira a tempo indeterminato l'app Walkie Talkie per Apple Watch. Un bug, infatti, permetterebbe di spiare l'iPhone dell'interlocutore

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Apple Watch Fonte foto: Denys Prykhodov / Shutterstock.com

Apple corre ai ripari e gioca d’anticipo, prima che qualcuno se ne accorga e scoppi l’ennesimo allarme privacy: l’app Walkie Tolkie per Apple Watch è stata temporaneamente disabilitata per colpa di una falla che permetterebbe di spiare, tramite uno smartwatch della mela morsicata, un utente con un iPhone.

L’app Walkie Talkie su Apple Watch consente a due utenti che hanno accettato il reciproco invito di ricevere chat audio tramite un’interfaccia “push to talk“, ma la vulnerabilità scoperta da Apple potrebbe consentire a una persona di ascoltare l’iPhone di un altro cliente senza il suo consenso. La scoperta della vulnerabilità si deve ad una segnalazione sull’apposito portale di Apple e la società di Cupertino ritiene che ancora questa falla non sia mai stata utilizzata da nessun hacker per spiare gli utenti. Tuttavia, per precauzione, ha preferito disabilitare a tempo indeterminato l’applicazione pericolosa.

La risposta di Apple

Siccome prevenire è meglio che curare, sia in medicina che in informatica e, soprattutto, nel marketing, Apple ha tagliato la testa al toro e in attesa di trovare una soluzione al problema ha completamente disabilitato l’app Walkie Talkie. In una nota l’azienda ha spiegato: “Ci siamo appena resi conto di una vulnerabilità legata all’app Walkie-Talkie su Apple Watch e abbiamo disattivato la funzione mentre tentiamo di risolvere in fretta il problema. Ci scusiamo con i nostri clienti per l’inconveniente e ripristineremo la funzionalità il prima possibile“. Nella stessa nota Apple ridimensiona il problema, spiegando che per sfruttare la falla “sono richieste condizioni e sequenze di eventi specifiche“.

Sbagliando si impara

L’estrema prudenza di Apple nella gestione di questa vicenda non è affatto casuale, ma il risultato delle ultime esperienze della casa di Cupertino. A gennaio, ad esempio, venne rivelato un grosso bug nell’app di FaceTime che permetteva ai malintenzionati di spiarci tramite la funzionalità delle chiamate di gruppo. In quel caso bastava lanciare una “Group Call” per far partire una sorta di preascolto ancor prima che l’utente ricevesse lo squillo sul proprio iPhone. Alcuni giorni fa, invece, una ricercatrice del Project Zero di Google ha scoperto che basta inviare tramite iMessage un messaggio contenente una stringa anomala di testo per bloccare per sempre un iPhone mandandolo in tilt e costringendolo a continui reboot.

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