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Apple vuole 1 miliardo da Samsung: nuova causa in tribunale

Nuovo capitolo nell’annosa storia processuale tra i due colossi dell’hi-tech. La casa di Cupertino torna a chiedere un risarcimento monstre ai rivali sudcoreani

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Samsung Galaxy S e Apple iPhone Fonte foto: Shutterstock

La storia si trascina dal 2011, quando lo stesso Steve Jobs – ancora in vita – si spese in prima persona affinché i diritti della sua società fossero riconosciuti. La questione sembrava essersi schiusa nel 2013, quando un tribunale statunitense aveva condannato Samsung a pagare un indennizzo record ad Apple per violazione di vari brevetti.

Dopo varie vicissitudini legali, con tanto di appello alla Corte Suprema degli Stati Uniti, il caso è nuovamente tornato nelle aule di tribunale statunitense. Non tanto per ridiscutere l’intero caso – la violazione dei brevetti, ha spiegato il giudice nella fase dibattimentale, è acclarata – quanto per stabilire nuovamente l’entità del risarcimento che l’azienda sudcoreana dovrà pagare alla casa statunitense. A presiedere la corte del tribunale sarà ancora Lucy Koh, lo stesso giudice che circa cinque anni fa emise il verdetto a favore di Apple

Perché Apple vuole 1 miliardo da Samsung

Già nel corso del primo processo, Samsung è stata ritenuta colpevole di aver infranto cinque brevetti registrati a nome di Apple: tre di questi riguardano il design degli smartphone (ovviamente, si sta parlando di dispositivi lanciati sul mercato poco meno di 10 anni fa), due le tecnologie utilizzate per la componentistica interna. Già nel corso del “primo round”, Apple ha chiesto – e ottenuto – un risarcimento danni da 1 miliardo di dollari, basandosi sui profitti realizzati dalla casa sudcoreana grazie ai “suoi” brevetti.

Questa stessa motivazione viene utilizzata ancora oggi, a sette anni di distanza: Apple, infatti, è tornata a chiedere un risarcimento da 1 miliardo di dollari, sostenendo che i cinque brevetti infranti siano stati fondamentali per il successo dei dispositivi mobili Samsung. Di parere opposto, ovviamente, la casa sudcoreana e i legali che la difendono di fronte alla giuria del Giudice Koh: i brevetti oggetto della disputa, infatti, riguardano una piccola parte dello smartphone e non “meritano” un risarcimento così elevato. Samsung, infatti, propone un accordo al ribasso sperando di mantenere il risarcimento al di sotto dei 30 milioni di dollari.