Libero
DIGITAL LIFE

Bonus smartphone: cosa cambia col nuovo emendamento

Il nuovo emendamento cambia profondamente il "kit digitalizzazione", che è sempre più difficile chiamare "bonus smartphone". Ecco perché.

Pubblicato:

bonus smartphone Fonte foto: alexkorp09 - stock.adobe.com

Come era ampiamente prevedibile, e come avevamo ipotizzato sin dall’inizio, l’emendamento alla legge di Bilancio 2021 che introduce il cosiddetto “Bonus Smartphone” è stato modificato. E in modo anche significativo, tanto che non sarebbe più neanche il caso di chiamare il bonus in questo modo.

Il nuovo testo parla ancora del “kit digitalizzazione“, ma non parla più di smartphone. Cambia anche un requisito fondamentale per ottenere il bonus, mentre restano sia il requisito economico che il fondo a disposizione per pagare il contributo, negli stessi importi previsti dal testo dell’emendamento precedente. L’emendamento porta le firme dei deputati Gelmini, Trancassini, Garavaglia, Manzo, Del Barba, Pastorino, Delrio e Tabacci. Ecco la nuova formulazione, che rende questo bonus praticamente identico ad un altro già esistente: il Bonus PC, tablet e Internet che in gran parte è ancora da assegnare.

Bonus smartphone, ma senza smartphone

La novità più grande tra il primo e il secondo emendamento (qui il testo) è che sparisce la parola smartphone: adesso si parla di “dispositivo elettronico dotato di connettività“. Molto probabilmente anche questa definizione sarà cambiata, visto che vuol dire tutto e niente: in teoria, anzi in pratica, è un dispositivo elettronico dotato di connettività anche una smart TV.

Kit digitalizzazione: in cosa consiste

Lo spirito del bonus, tuttavia, non cambia: consiste nell’offrire in comodato d’uso gratuito per un anno tale dispositivo aggiungendo anche l’abbonamento a due giornali online. Quello che cambia, invece, è la modalità di erogazione perché adesso viene prevista la possibilità di offrire un “bonus di equivalente valore da utilizzare per le medesime finalità“.

In pratica si potrebbe passare dal comodato gratuito al voucher per l’acquisto del dispositivo, purché tale dispositivo sia “dotato di connettività per un anno“.

Kit digitalizzazione: a chi spetta

Il nuovo emendamento cambia anche la platea dei potenziali fruitori del bonus, restringendola ai soggetti appartenenti a nuclei familiari con un reddito ISEE non superiore a 20.000 euro annui, con almeno uno dei componenti iscritti a un ciclo di istruzione scolastico o universitario.

Il nuovo bonus, quindi, sembrerebbe finalizzato soprattutto alla Didattica a Distanza (DAD) e non genericamente alla riduzione del digital divide, come però l’incipit dell’emendamneto continua a dichiarare.

Resta il requisito che chi vuole il bonus non debba avere alcun contratto di connessione internet o di telefonia mobile, ma abbia uno SPID. Resta infine anche la dotazione economica a copertura del bonus: solo 20 milioni di euro.

Che fine ha fatto il Bonus PC?

A molti non sarà sfuggito il fatto che, passando da smartphone a dispositivo digitale, il nuovo bonus assomiglierebbe molto ad una versione mini (20 milioni contro 200) del Bonus PC, tablet e Internet.

Ma tale Bonus è ancora in gran parte da assegnare: i dati ufficiali dicono infatti che su 200 milioni di euro disponibili ne sono stati prenotati ancora solo 36,6 e realmente assegnati 11,9.

Rimangono quindi oltre 150 milioni di Bonus PC, tablet e Internet da erogare per offrire agli italiani un vantaggio praticamente uguale a quello che avrebbero con il nuovo “Kit digitalizzazione” da 20 milioni.