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Buone notizie per Xiaomi: non è più in black list

Non c'è ancora l'accordo definitivo, ma quasi: Xiaomi esce dalla lista nera delle compagnie sospettate di legami con l'esercito cinese.

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Il display dello Xiaomi Mi 11-5G, Fonte foto: Mr Gadget

Xiaomi e il Governo degli Stati Uniti hanno trovato l’accordo: il colosso cinese dell’elettronica non è più nella lista nera stilata dall’amministrazione Trump (ed ereditata da quella Biden) delle compagnie controllate o comunque legate all’esercito della Repubblica Popolare Cinese. Tra le conseguenze dell’inclusione in black list c’era anche il divieto, per i cittadini americani, di acquistare azioni Xiaomi in borsa.

Il gigante cinese aveva reagito in modo abbastanza aggressivo alla mossa di Donald Trump, citando in giudizio il Governo americano a inizio 2021. La mossa sembra avere sortito gli effetti sperati, tanto che Xiaomi e Dipartimento della Difesa americano hanno firmato un accordo che porterà Xiaomi a ritirare la causa e gli Stati Uniti a togliere la compagnia dalla black list. L’accordo, però, è al momento quasi del tutto segreto: si sa solo che verrà firmata una nuova intesa entro il 20 maggio, ma non se ne conoscono i dettagli. Non si sa, ad esempio, se Xiaomi dovrà fare qualche passo indietro per ottenere la riabilitazione. Né Xiaomi, né il Dipartimento della Difesa né il Governo cinese hanno voluto commentare la notizia.

Una vittoria per Xiaomi

Non si conoscono i dettagli dell’intesa, ma si può supporre che sarà favorevole all’azienda cinese che già a marzo aveva ottenuto una prima vittoria: un tribunale statunitense si è schierato con Xiaomi nella causa, sospendendo temporaneamente il ban del Dipartimento della Difesa.

Il giudice Rudolph Contreras all’epoca disse che senza uno stop alle sanzioni Xiaomi avrebbe potuto subire “danni irreparabili“.

USA contro Cina

L’attuale situazione di tensione tra le aziende cinesi e il Governo americano nasce al termine del mandato dell’ex presidente Donald Trump, che dopo aver colpito duramente nel 2019 Huawei impedendole di fare qualsiasi tipo di affare con aziende americane (e non) ha rivolto le sue attenzione verso altre importanti big della tecnologia della Cina: Xiaomi, ByteDance (TikTok), e Tencent (WeChat).

Ad avere la peggio, fino ad ora, è stata Huawei: oltre ad essere praticamente sparita dal mercato degli smartphone perché non può comprare moltissime componenti per i suoi device, infatti, il colosso cinese è stato escluso da molte gare internazionali per le infrastrutture di rete 5G. Anche in Europa, Italia compresa.