Cashback: come sfruttare i buoni pasto per vincere i 1.500 euro
Diffusissimi tra le aziende pubbliche e private, i buoni pasto possono diventare una ottima occasione per accumulare transazioni valide per scalare la classifica del Super Cashback, ecco come.
Il primo mese di Cashback ordinario è ormai alle spalle e, a parte i ritardi nella registrazione delle transazioni all’interno dell’app IO (che poi vengono recuperate periodicamente), non sembrano esserci molti intoppi: gli utenti continuano a fare acquisti con pagamenti elettronici per raggiungere la soglia dei 150 euro di rimborso e per provare a vincere i famosi 1.500 euro del Super Cashback.
Il primo in classifica è ormai abbondantemente sopra le 700 transazioni, cosa che continua ad alimentare le polemiche sul mancato controllo da parte delle autorità, mentre l’ultimo in classifica viaggia sulle 40 transazioni e dimostra che non serve stravolgere la propria vita per provare a vincere il super bonus finale: basta pagare con carta ciò che normalmente si acquisterebbe comunque ogni giorno in contanti. Un esempio del genere è quello dei buoni pasto, uno strumento diffusissimo in Italia sia tra le aziende pubbliche che in quelle private. I datori di lavoro italiani offrono da anni ai loro dipendenti i buoni pasto, che per legge sono anche cumulabili e spendibili per fare la spesa. E, a pensarci bene, possono tornare utili anche per il Super Cashback.
Buoni pasto e cashback: nessun trucco
La normativa italiana sui buoni pasto prevede che siano cumulabili (fino a 8 spendibili contemporaneamente) e possano essere usati per pagare nei bar, nei ristoranti, nelle mense e anche quando si fa la spesa. Quest’ultimo caso è molto frequente: tutti hanno visto, almeno una volta, una persona pagare alla cassa del supermercato con i buoni pasto.
I buoni pasto, però, non sono frazionabili e così spesso capita che l’acquirente paghi il dovuto in gran parte con uno o più buoni pasto e il resto con denaro contante. Ma nulla vieta di pagare il resto con una carta: saranno probabilmente pochi euro, che daranno diritto a pochi centesimi di cashback, ma la transazione sarà a tutti gli effetti valida e sarà una transazione in più utile a scalare la classifica del Super Cashback.
Buoni pasto e cashback: è legale?
Pagare con carta la cifra mancante di un acquisto fatto con i buoni pasto è assolutamente legale. Anzi, è forse proprio un esempio del senso stesso dell’operazione Italia Cashless: i buoni pasto sono tracciabili, il pagamento con carta è tracciabile, tutto l’acquisto impedisce l’evasione fiscale.
Come le nuove regole della Lotteria degli Scontrini in partenza il primo febbraio dimostrano, infatti, il piano Italia Cashless ha il fine ben preciso e ormai esplicito di combattere l’evasione fiscale tramite la digitalizzazione dei pagamenti. Passare la carta per completare un pagamento fatto con buoni pasto, quindi, è perfettamente coerente con questo disegno.