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Cashback, la bella novità sui rimborsi

Il viceministro dell'economia ammette che i fondi stanziati per pagare i rimborsi del Cashback di Natale potrebbero non bastare, ma il Governo ha già la soluzione al problema.

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cashback Fonte foto: adragan - stock.adobe.com

Il Cashback di Natale si è concluso da qualche giorno e non è ancora possibile dire con certezza quante sono state le transazioni valide e se i rimborsi che ne conseguono saranno interamente coperti dalla cifra stanziata dal Governo, pari a circa 220 milioni di euro.

Dagli ultimi dati disponibili, risalenti a fine dicembre, sembrerebbe che i fondi siano appena sufficienti: i partecipanti al programma sono stati 5,8 milioni, il cashback sicuramente da erogare è pari ad almeno 200 milioni e il rimborso medio è di 35-40 euro a testa. Ma le transazioni ancora da registrare sono molte ed è già noto che per terminare i conti ci vorrà tempo: PagoPA ha comunicato infatti che potrebbero essere necessari fino a 10 giorni, quindi la certezza non l’avremo prima del 10 gennaio, se tutto va bene. Nel frattempo, però, è arrivata una notizia che farà molto piacere a tutti coloro che hanno scaricato l’app IO per ottenere il rimborso del 10% sugli acquisti con pagamento elettronico.

Cashback di Natale: fondi garantiti

La buona notizia è arrivata durante il programma televisivo l’Aria che Tira su La7: il viceministro dell’economia e delle finanze, Antonio Misiani, ha ammesso che a conti terminati i fondi potrebbero non bastare per erogare tutti i rimborsi. Questa sarebbe in teoria una brutta notizia, perché la legge prevede che se i soldi non saranno sufficienti i rimborsi verranno rimodulati in modo proporzionale, quindi chi ha partecipato al Cashback di Natale riceverà un rimborso minore.

Ma Misiani ha detto anche altro: “Vorrei rassicurare tutti coloro che hanno utilizzato il Cashback: se ci sarà necessità rifinanzieremo, per garantire quanto è stato promesso“. Se non ci saranno soldi per tutti, quindi, ne verranno aggiunti altri. La priorità del Governo, secondo il viceministro, è infatti stimolare l’uso di moneta elettronica: “L’arretratezza italiana nell’uso della moneta elettronica costa al Paese dai 10 ai 15 miliardi di euro l’anno“.

Le parole di Misiani, inoltre, infondono fiducia nella buona riuscita del Cashback di Stato ordinario, quello semestrale che richiede almeno 50 pagamenti elettronici in sei mesi e che è appena iniziato andando a coincidere con l’innalzamento della soglia per i pagamenti contactless. Lentamente, quindi, tutti i tasselli sembrano andare verso l’obiettivo della digitalizzazione dell’economia italiana. Una conferma, in questo senso, è la previsione della Banca d’Italia: già quest’anno i pagamenti “cashless” supereranno quelli in contanti.

Cashback di Natale: quando arrivano i rimborsi

Se questa è una buona notizia, però, potrebbe anche significare che i tempi per i rimborsi del Cashback di Natale si allungheranno ulteriormente. Qualora i 220 milioni inizialmente previsti non dovessero bastare, infatti, sarebbe necessario emanare un nuovo provvedimento (trovando le coperture) per rifinanziare il fondo.

Solo dopo tale provvedimento si procederebbe all’erogazione del rimborso, a meno che non si scelga la soluzione poco pratica di un primo rimborso parziale e di un successivo saldo di quanto dovuto. Tutto questo, però, mentre già gli italiani accumulano transizioni per il Cashback ordinario e tentano di concorrere all’assegnazione del Super Cashback da 1.500 euro.

Purtroppo, infine, va anche ricordato che è stata già intercettata la prima campagna di phishing a tema Cashback: una email infetta che invita gli utenti a scaricare un modulo che non solo è inutile, ma anche pericoloso.