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Cashback, l'ultima proposta: che succede a luglio

Tutti contro il Cashback e il sottosegretario lo vorrebbe cancellare, ma quanti sono realmente i furbetti? Ce lo dicono i dati ufficiali.

Non accennano a diminuire le polemiche sul Cashback e, soprattutto, sul Super Cashback che dovrebbe premiare i primi 100 mila italiani che hanno fatto più transazioni elettroniche entro fine giugno ma che, molto probabilmente, andrà a premiare i più “furbetti“. A fronte di una polemica che nasce principalmente dal Super Cashback, però, a farne le spese potrebbe essere il Cashback ordinario, quello da 150 euro massimi.

L’ultima proposta che va in questa direzione viene dal sottosegretario al ministero dell’Economia Claudio Durigon che, in una intervista a Il Messaggero, ha detto chiaramente di voler cancellare il Cashback e di voler spostare i 2,5-3 miliardi di euro già stanziati per il programma su altre misure di sostegno all’economia, in particolare ai ristori per i commercianti. Commercianti che, nelle ultime settimane, hanno a loro volta criticato fortemente il Cashback perché i costi delle transazioni elettroniche sono tutti a carico dell’esercente. Tutto questo, infine, va guardato insieme ai numeri ufficiali del Cashback, che ci dicono che i furbetti ci sono di sicuro, ma non sono poi così tanti come si potrebbe credere.

Cashback: la proposta Durigon

Rispondendo al noto quotidiano romano il sottosegretario non ha nascosto affatto la sua idea sul Cashback: “La mia proposta è di terminare la misura a luglio. Potremmo risparmiare 2,5-3 miliardi di euro che potremmo lasciare al Parlamento per rafforzare le risposte alle categorie in crisi nel Decreto Sostegni“.

Tutto resterebbe, quindi, esattamente come è oggi fino alla fine naturale del primo periodo del Cashback ordinario 2021 (1 gennaio – 30 giugno). Al termine di questo periodo ci sarebbe anche l’estrazione dei 100.000 premi da 1.500 euro, ma poi nulla: da luglio a dicembre nessun secondo periodo di Cashback.

I dati del Cashback

Sul sito Web dell’app IO è possibile leggere tutti i numeri del Cashback di Stato, che vengono frequentemente aggiornati e offrono una fotografia precisa di cosa sta succedendo. Ad oggi gli utenti registrati al Cashback sono 8 milioni (6,9 milioni quelli con transazioni valide ai fini del Cashback), mentre 318 milioni sono le transazioni elettroniche elaborate da PagoPA (255 milioni quelle del solo primo periodo di Cashback ordinario).

Si tratta di numeri abbastanza alti, che indicano che moltissimi italiani stanno partecipando all’iniziativa voluta dal precedente Governo per stimolare l’uso dei metodi di pagamento elettronici a scapito dei contanti.

A questo punto, però, la domanda da farsi è: quanti sono i furbetti? Per scoprirlo basta guardare, ancora una volta, ai dati di IO, questa volta al numero di transazioni per importo. Leggendo i dati si scopre che la maggior parte delle transazioni registrate non sono micro pagamenti da pochi centesimi ma hanno un importo tra 24 e 50 euro.

Su 318 milioni di pagamenti processati, infatti, ben 57 milioni hanno questi importi. Ma non solo: le transazioni di importo superiore a 50 euro sono ben 48 milioni, quindi quasi un terzo del totale dei pagamenti non è affatto attribuibile ai cosiddetti “furbetti“.

Per trovare i pagamenti sospetti, infatti, dobbiamo cercarli tra quelli con importi molto bassi. IO fornisce solo il dato aggregato sui pagamenti entro 5 euro: sono 31 milioni, circa il 10% del totale dei pagamenti processati. In questo 10% bisogna cercare i furbetti, che saranno quindi certamente di meno perché quella quota include anche moltissimi pagamenti del tutto regolari di importo inferiore a 5 euro: dalla colazione al bar al pane dal fornaio.

Che succede a luglio

A fronte di grandi polemiche sul Cashback, sul Super Cashback e sui furbetti, quindi, i dati ci dicono che il programma si sta svolgendo in modo tutto sommato regolare. Anche per questo, come conferma lo stesso sottosegretario Durigon, nessuna decisione è stata ancora presa sul secondo periodo del Cashback di Stato.

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