Libero

Clubhouse per Android: quando arriva

Clubhouse è cresciuta molto in fretta, forse anche troppo: quando arriverà la versione per Android e quando ci si potrà iscrivere senza invito?

Pubblicato:

Se Clubhouse è il fenomeno del momento il motivo è anche (o forse soprattutto) da cercare nella sua esclusività: per entrare ci vuole un invito e un iPhone, perché non esiste ancora Clubhouse per Android. L’idea di limitare l’accesso a questo nuovo social ha pagato: l’app è nata a luglio 2020, dopo soli tre mesi di fase beta, ed è già sulla bocca di tutti.

E tutti si chiedono se e quando arriverà l’app di Clubhouse anche per smartphone Android, come anche se verrà deciso di permettere a tutti di iscriversi al social basato sui vocali anche senza aver ricevuto un invito. Alpha Exploration, l’azienda che sviluppa Clubhouse, in realtà ha già risposto ad entrambe le domande: arriverà l’app per Android e il social verrà aperto a tutti. Solo che non ha ancora detto quando succederanno queste due cose e, soprattutto, se avverranno insieme o in una strategia in due tempi. Ecco cosa dice Clubhouse e qual è lo scenario probabile.

Clubhouse su Android: la versione ufficiale

“Fin dai primi giorni, abbiamo voluto costruire Clubhouse per tutti. Con questo in mente, siamo entusiasti di iniziare presto a lavorare sulla nostra app per Android e di aggiungere più funzioni di accessibilità e localizzazione in modo che le persone di tutto il mondo possano sperimentare Clubhouse in un modo che sembra loro nativo”. Queste le parole dei due fondatori di Clubhouse, Paul Davison e Rohan Seth, in un posto pubblicato sul blog ufficiale del social a fine gennaio.

Che si stia lavorando ad una app Clubhouse per Android, quindi, è confermato dalla stessa Alpha Exploration. Ma ci potrebbe volere ancora del tempo prima di vederla, anche perché arrivare su Android potrebbe non essere la priorità per Clubhouse.

Clubhouse senza invito

La seconda grande domanda che tutti si fanno è quando si potrà entrare in Clubhouse senza invito. Non è una domanda da poco, perché l’enorme interesse per questa app social ha generato lo spiacevole fenomeno della vendita degli inviti su altri social.

Aprendo la piattaforma a tutti senza invito, però, la complessità del progetto aumenta esponenzialmente. Clubhouse è già stata criticata aspramente per non essere stata in grado di moderare alcune delle sue “Rooms“, all’interno delle quali si sono riuniti esponenti dell’estrema destra razzista americana.

C’è poi il grosso problema della privacy: Clubhouse è nata come un esperimento, che sembra poi sfuggito di mano ai suoi stessi creatori e oggi, pur essendo disponibile in Europa e in Italia, non è minimamente compatibile con il regolamento europeo sulla privacy (il famoso GDPR). Il Garante per la Privacy italiano lo ha notato e, a quanto pare, ha già inviato una lettera ad Alpha Exploration.

Clubhouse: strategia in due tempi?

Con queste basi di partenza è improbabile che l’apertura a tutti anche senza invito e l’app per Android arriveranno in tempi brevi e, soprattutto, contemporaneamente. Alpha Exploration si troverebbe da un giorno all’altro a dover gestire un potenziale pubblico da oltre 2 miliardi di utenti.

Non è da escludere, quindi, una strategia in due tempi: aprire prima la piattaforma a tutti gli utenti iOS, in modo da testarla e irrobustirla e, solo dopo, aprirla anche agli utenti Android. E, nel frattempo, scrivere una privacy policy compatibile con il GDPR.

TAG: