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Clubhouse senza invito: chi vuole ancora usarlo?

L'ex startup dei miracoli esce dalla fase beta: Clubhouse è ora aperto a tutti, ma non è detto che in molti vogliano ancora entrarci.

clubhouse Fonte foto: Boumen Japet / Shutterstock

Dopo tanta attesa, forse anche troppa, Clubhouse esce allo scoperto e apre a tutti: non è più necessario ottenere un invito (un tempo ricercatissimo, oggi assai meno) per entrare nel social dedicato all’audio. Adesso Clubhouse è aperto a tutti, sia agli utenti iOS che a quelli Android.

L’annuncio è arrivato da un post sul blog ufficiale di Clubhouse, che porta la firma dei fondatori dell’app Paul Davison e Rohan Seth, in cui si dichiara l’uscita dell’app e del social dalla fase di beta, che coincide con l’abbandono della “waitlist” e con l’apertura a tutti. I due founder ribadiscono che la fase a inviti era necessaria, e che solo ora Clubhouse è pronta per il grande pubblico. Resta da capire, però, se il grande pubblico arriverà visto che l’interesse verso questa applicazione si è sgonfiato in modo clamoroso dopo pochi mesi. Anche perché, nel frattempo, sono emersi problemi tecnici e vulnerabilità che hanno gettato cattiva luce su Clubhouse.

Clubhouse: l’annuncio

Nel post ufficiale Davison e Seth chiamano a raccolta tutti i nuovi potenziali utenti: “Se hai un club, puoi pubblicare il tuo link in lungo e in largo. Se sei un creator con un pubblico, puoi coinvolgerli tutti. Se stai organizzando un evento pubblico, chiunque può partecipare. Puoi portare amici intimi, compagni di classe, familiari, colleghi e chiunque altro tu voglia“.

Poi i due creatori spiegano e giustificano il precedente, criticatissimo, meccanismo degli inviti: “Il sistema ad invito è stato una parte importante della nostra storia iniziale. Aggiungendo persone a ondate, accogliendo nuovi volti ogni settimana nei nostri Orientamenti del mercoledì e parlando con la comunità ogni domenica nel Municipio, siamo stati in grado di far crescere Clubhouse in modo misurato. Ma abbiamo sempre voluto che Clubhouse fosse aperto“.

Clubhouse per tutti: è troppo tardi?

Paul Davison e Rohan Seth sanno bene che oggi l’interesse da parte dei potenziali utenti nei confronti di Clubhouse è solo una piccola frazione di quello che era mesi fa. Ma sono convinti che l’app ce la farà a ritagliarsi un posto d’onore tra i grandi social: “Sospettiamo che ci saranno molti altri alti e bassi man mano che ci amplieremo e la concorrenza delle grandi reti sarà agguerrita. Ma crediamo che il futuro sia creato da ottimisti e siamo entusiasti di costruire qualcosa di nuovo su Internet, un luogo basato sulla connessione umana e conversazioni vivaci, dove ti senti sempre il benvenuto e libero di essere te stesso“.