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Lo smartphone cubano ha la scheda tecnica sbagliata

Da Cuba arriva la notizia degli smartphone "socialisti" dell'azienda di Stato Gedeme che, nel suo sito, ha fatto un bel po' di errori.

smartphone socialista Fonte foto: Gedeme

Uno smartphone nato a Cuba a uso e consumo dei cubani. Non si tratta di una fantasia ma del dispositivo prodotto da Gedeme, azienda di Stato che realizzerà 6 mila esemplari, solo in prima battuta, e verrà distribuito entro la fine di giugno all’interno dei negozi di Etesca, la compagnia telefonica nazionale, e Copextel.

Con il telefonino realizzato da Gedeme e Gelect, Grupo de la Industria Electrónica, la Informática, la Automatización y las Comunicaciones, la nazione caraibica punta a mostrare agli occhi degli altri la sua autonomia nella realizzazione di prodotti di stampo tecnologico, senza dover necessariamente fare affidamento ad aziende produttrici estere con tutto ciò che ne concerne. Che si tratti, dunque, di Cina o di Stati Uniti, Cuba dice basta rimboccandosi le maniche e mettendosi a lavoro per far vedere al resto del mondo le proprie capacità. C’è da dire che Gedeme non è alle prime armi, visto che in passato ha prodotto anche dispositivi informatici, elettrici ed elettronici, oltre a strumenti specifici per il settore delle telecomunicazioni (oltre a produrre finestre) ma forse chi cura il suo sito non ha molte conoscenze tecniche visto che le schede tecniche degli smartphone di Stato sono piene zeppe di errori.

Smartphone cubani, caratteristiche tecniche

Attraverso i primi rendering a bassa risoluzione pubblicati alcune settimane fa (ne vedete uno in apertura), Gedeme ha permesso di scoprire il dispositivo che presto dovrebbe arrivare nei negozi. Non è uno, attenzione, ma tre i diversi modelli di fascia medio-bassa; in due casi su tre, poi, le caratteristiche tecniche sono state pubblicate sul sito ufficiale, consentendo così di dare uno sguardo più approfondito alle possibili prestazioni.

Il primo modello GDM MB10, è uno smartphone dotato di schermo da 6” con risoluzione HD, processore MediaTek Helio P22 (ma la scheda tecnica dichiara, per errore, “Helio P222“) con chip grafico “Maali-G71” (che in realtà è il Mali-G71, secondo errore)  e una combinazione di RAM e spazio di archiviazione da 3GB/32GB espandibili tramite scheda di memoria esterna al posto della SIM2. Ad alimentarlo, una batteria da 3200 mAh, mentre il comparto fotografico offre un modulo doppio sul retro con sensore da 8 MP e 3 MP 8ma la scheda tecnica, sbagliando di nuovo, afferma 0,3 MP) e una camera frontale da 5MP.

A completare le specifiche, l’alloggiamento per due sim (o sim/memoria), connettività Wi-Fi e Bluetooth 4.0, GPS, lettore di impronte digitali e riconoscimento del volto, alloggiamento per connettore mini jack da 3,5 mm. Disponibile in colore azzurro, ha dimensioni pari a 157.7 x 75.7 x 8.8 mm e un peso di 168 gr.

L’altro modello, ovvero GDM P4R, monta invece un display da 6,22” con risoluzione HD+, 4GB di RAM e 64GB di memoria espandibile utilizzando il secondo slot SIM; all’interno, poi, troviamo un processore MediaTek Helio P22 (questa volta scritto giusto) e una batteria da 3400 mAh. La dotazione foto/video è leggermente più ricca, con modulo cam posteriore da 13 MP+3 MP (di nuovo scritto male: 0,3 MP) e una anteriore da 8MP.

Anche in questo caso, sono integrati Bluetooth, Wi-Fi e sensore per le impronte digitali, riconoscimento facciale, connettore dedicato alle cuffie cablate, il tutto in 157.7 x 75.7 x 8.8 mm per un peso di 168 gr e colore nero.

Smartphone cubani, quale sistema operativo?

Attualmente, il sistema operativo con cui arriveranno sul mercato i dispositivi è Android 10 di Google (si suppone la Go Edition, vista la bassa potenza dei device, ma non è specificato). A quanto pare, comunque, si tratterebbe solo di una questione temporanea destinata a cambiare.

Infatti, sarà NovaDroid a gestire i device di Gedeme nel futuro prossimo, una versione personalizzata dell’OS di Big G per adattarsi al meglio alle proposte dell’azienda caraibica. Non sarebbe una novità assoluta, poiché già è stato integrato nei tablet della compagnia, eliminando di fatto tutti quei servizi interdetti a Cuba per via di limitazioni tecnologiche e non, tra cui ad esempio il download delle applicazioni a pagamento del Play Store.