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Come funziona Tris, il progetto per la classe ibrida inclusiva

Dietro l'acronimo Tris si nasconde un modello pedagogico che consente anche agli studenti impossibilitati a partecipare alle lezioni di "stare" in classe

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Piattaforma di e-learning Fonte foto: Shutterstock

La didattica a distanza non riguarda solamente gli studenti e gli alunni che frequentano quotidianamente le aule scolastiche. Diverse soluzioni e piattaforme, infatti, sono pensate e realizzate per studenti che, per motivi di salute o altre ragioni, non possono seguire le lezioni in classe insieme ai loro compagni di scuola.

E’ il caso di Tris, una piattaforma e-learning italiana che fonda il suo funzionamento sui principi della scuola ibrida inclusiva e gli strumenti che il web e la Rete mette a disposizone. Tris (che in realtà è un acronimo e sta per Tecnologie di Rete e Inclusione Socio-educativa) permette la creazione di un “ambiente-classe” a metà tra il reale e il virtuale che consente allo studente di partecipare alle lezioni “in sincrono” con i compagni di classe e interagire con loro in tempo reale, anche se in quel momento non si trova a scuola.

Tramite videolezioni, esercitazioni online e schede di approfondimento, dunque, lo studente potrà portare avanti il programma scolastico in contemporanea con i suoi compagni, esattamente come se si trovasse in classe.

Come funziona Tris

Come indica il nome stesso – che, vale la pena ricordare, è acronimo di Tecnologie di Rete e Inclusione Socio-educativa – il progetto Tris prevede l’utilizzo di dispositivi e tecnologie informatiche per consentire agli studenti costretti in casa di partecipare alle lezioni insieme ai loro compagni di classe. Gli “assi portanti” su cui si basa sono tre: tecnologico, metodologico-didattico e organizzativo-gestionale. Il primo riguarda le tecnologie utilizzate per far funzionare la classe ibrida (LIM, computer, proiettore, webcam e connessione adeguata); il secondo le tecniche educative che consentono di coinvolgere attivamente lo studente all’interno delle lezioni e farlo sentire parte integrante del gruppo classe; il terzo l’organizzazione degli spazi scolastici e domestici affinché lo studente possa essere parte integrante della “routine” della classe.

Uno dei vantaggi che Tris assicura alle classi che le utilizzano è “l’indipendenza” dalle varie piattaforme di e-learning esistenti. Il metodo, infatti, può essere applicato sfruttando una delle tante soluzioni oggi disponibili: da Zoom a Google Meet, da Skype a Teams o WeSchool. Starà all’insegnante e alla famiglia scegliere il supporto software più adatto e impiegarlo al meglio.

Tris, le piattaforme idonee

Affinché sia possibile realizzare un progetto Tris in classe è fondamentale scegliere la pattaforma che meglio si adatta alle esigenze della classe. Skype, ad esempio, potrebbe essere la soluzione adatta se si necessita di un software per fare videochiamate di gruppo in maniera semplice ed efficace. Se, invece, si cercano piattaforme più complete, si può optare per G Suite for Education e Office 365 Education: come lasciano intendere i nomi, entrambe sono calibrate sulle esigenze di realtà scolastiche e offrono software di produttività “collaborativi” (documenti di testo e presentazioni possono essere realizzate e modificate contemporaneamente da più utenti), piattaforme per videolezioni di gruppo e spazio per archiviare nel cloud materiale per esercitazioni o approfondimenti.

Come fare videolezione con Tris

L’organizzazione di lezioni online all’interno del progetto Tris, dunque, dipende dalla piattaforma prescelta. A seconda se si opta per G Suite (e Google Classroom) o per Office 365; per Zoom o WeSchool; per Skype o Moodle si dovranno seguire procedure differenti.

  • Fare videolezione con Google Classroom. Per accedere a Classroom sarà necessario che il proprio istituto abbia sottoscritto uno o più abbonamenti a G Suite for Education. Per accedere a Classroom si dovrà effettuare l’accesso con le credenziali messe a disposizione dalla scuola e scegliere, tra le Google App, quella di Classroom. Per le videolezioni, invece, la soluzione offerta da Big G è Google Hangouts Meet: anche in questo caso si dovrà utilizzare l’account scolastico e attendere l’invito del docente
  • Fare videolezione con Office 365 for Education. Come per la suite Google, anche quella targata Microsoft richiede che la scuola abbia acquistato una o più licenze della sua piattaforma. Al suo interno si potranno trovare strumenti collaborativi come le web app di Office, o la piattaforma piattaforma comunicativa Microsoft Teams, grazie alla quale sarà possibile anche realizzare videolezioni a distanza
  • Fare videolezione con Zoom. Zoom è tra le migliori piattaforme per organizzare videoconferenze di gruppo, in maniera immediata e senza grandi complicazioni. Merito dell’interfaccia estremamente intuitiva e della possibilità di partecipare alle videoconferenze senza dover essere iscritto
  • Fare lezione con WeSchool. La piattaforma italiana per la flipped classroom consente a chiunque – e non solo agli insegnanti – di creare corsi online ai quali invitare studenti e alunni di ogni età. Tra le piattaforme di e-e-learning più complete in circolazione, consente di organizzare corsi online ai quali aggiungere contenuti multimediali di ogni genere

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