Come funzionerà Immuni, le prime immagini
Immuni appare in alcune immagini rilasciate da Bending Spoons in cui vengono spiegate le funzionalità e come verrà utilizzata
Tutti la stavano aspettando e lei è arrivata sotto forma di immagini. Stiamo parlando di Immuni, l'app per il contact tracing sviluppata da Bending Spoons e scelta dal Commissario Arcuri e dal Governo per tracciare e monitorare i contagi da Covid-19. L'applicazione è stata scelta oramai quasi un mese fa e se ne erano perse le tracce, ma ora la software house milanese ha rilasciato le immagini di come sarà Immuni e su come funzionerà. Immagini che permettono di capire tanti aspetti dell'app e su come è stata sviluppata. La prima immagine mostra come Immuni accoglierà gli utenti dopo l'installazione: oltre al messaggio di benvenuto, ci saranno alcune scehrmate che spiegano brevemente cosa è Immuni, con un occhio di riguardo alla privacy.
Immuni sarà un'app piuttosto semplice da utilizzare, ma alcuni utenti, soprattutto quelli più anziani potrebbero trovare delle difficoltà. Per questo motivo sull'applicazione saranno presenti anche delle schermate con i consigli su come utilizzare l'app. Ad esempio è necessario attivare le notifiche di esposizione al Covid-19 per restare sempre informativo, oltre ad attivare il Bluetooth per permettere lo scambio del codice anonimo.
Andiamo subito al sodo: come funzionerà Immuni? Ce lo spiega la stessa Bending Sppons con un'immagine esemplificativa. L'app associa a ogni smartphone un codice casuale e anonimo, ossia non contiene informazioni personali dell'utente. Quando due dispositivi sui quali è installata Immuni ed è attivo il Bluetooth si incontrano, vengono scambiati i rispettivi codici casuali. In caso di positività di una persona, il contagiato può decidere di condividere sull'app la lista con tutti gli smartphone con cui è stato in contatto. La persona con cui è entrata in contatto riceve una notifica e inizia il suo periodo di quarantena.
Se si risulta positivi al Covid-19, il contagiato ha la facoltà di comunicarlo anche sull'app, in modo che le persone con cui è stato in contatto lo vengano a sapere (il nome della persona, però, non comparirà mai per motivi di privacy). Come funziona il caricamento dei dati da parte di una persona positiva? La procedura prevede una sorta di autenticazione a due fattori: si riceve un codice univoco da parte degli operatori sanitari da caricare sull'app. Dove averlo inserito, un operatore deve verificare che non si tratta di uno scherzo. Solo dopo la conferma è possibile comunicare la propria positività.
Se si è entrati in contatto con una persona risultata positiva al Covid-19, si riceve una notifica sul proprio smartphone e all'interno di Immuni. Un alert sull'app avvisa l'utente del contatto a rischio e la persona può comunicare se ha avuto dei sintomi o se è in condizioni di salute accettabili. In ogni caso è necessario contattare l'ASL e iniziare la quarantena domiciliare.
Per essere "protetti" è necessario che l'app sia attiva, ed è la stessa Immuni a ricordarlo all'utente. Se ad esempio il Bluetooth è spento, Immuni avviserà la persona con una notifica. Molto utile soprattutto per coloro che tendono a disattivare tutte le funzioni del dispositivo.
L'app non chiede nome e cognome della persona, ma per migliorare il servizio e permettere a Immuni di fornire notizie e consigli su come prevenire il contagio, si può decidere di impostare la Regione e la Provincia in cui si abita.
Per funzionare al meglio è necessario che Immuni sia aggiornata, ma che soprattutto il sistema operativo dello smartphone sia aggiornato a una delle versioni supportate dall'app. Sarà la stessa app ad avvertire se c'è bisogno dell'update per funzionare.
Non dovrebbe mancare molto al rilascio di Immuni. Il Commissario Arcuri ha assicurato che l'app sarà disponibile entro la fine di maggio.