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Come scegliere un SSD

Veloci, capaci di aumentare le prestazioni e duraturi. Gli SSD stanno conquistando il mercato un tempo degli hard disk, ma quali conviene comprare?

Come scegliere un SSD Fonte foto: Shutterstock

Negli ultimi tempi la sfida tra hard disk e SSD sembra essere stata vinta da questi ultimi. Le unità a stato solido offrono una velocità di trasferimento maggiore, consumano meno energia e sono anche più duraturi. Se non abbiamo una grande conoscenza in materia però non è facile comprare un SSD.

Per capire come muoversi nel mondo degli SSD vediamo quali caratteristiche dobbiamo assolutamente prendere in considerazione prima di comprare un’unità a stato solido. Iniziamo con il dire che dopo un grande successo sui computer portatili ora gli SSD stanno trovando sempre più strada anche sui fissi. Partiamo dall’interfaccia. La più consigliata è la Serial ATA. Si tratta dell’interfaccia di ultima generazione per questi dispositivi e quindi offre le migliori prestazioni. Per assicurarsi uno dei migliori acquisti possibili la scelta più consigliata al momento potrebbe essere una SATA da 6GB.

Dati sulle interfacce SATA

È bene ricordare che le interfacce ci indicano la velocità di scrittura dei dati. Una SATA III da 6GB garantisce una velocità di 750MB al secondo. Fa un po’ peggio la SATA II da 3GB che si ferma a 375MB al secondo. La SATA di prima generazione invece ha una velocità di scrittura di 187.5MB al secondo. Va detto comunque che questi dati vengono registrati in condizioni ottimali che quasi mai si replicheranno sulle vostre macchine. Perciò cercate sempre di capire le vostre esigenze prima dell’acquisto. Per essere più esaustivi possiamo dire che su un computer generalmente le SATA III hanno una velocità di 500-600MB al secondo. Ci sono anche nuove interfacce che si stanno affacciando sul mercato di recente. Per i desktop una nuova soluzione sono le SATA Express. Questa soluzione aumenta le prestazioni di salvataggio fino ai 2GB al secondo. Eppure non si tratta nemmeno dei modelli più veloci.

Interfaccia M.2

M.2 è un’interfaccia abbastanza nuova per gli SSD. Non si tratta di una tecnologia diversa dalle SATA ma l’unità essendo strutturata in maniera diversa è molto più performante delle vecchie soluzioni SATA. Si tratta di una soluzione che ultimamente viene usata parecchio sui notebook, specie in quelli ultrasottili. Rispetto a un’interfaccia SATA la differenza sostanziale è la forma. In quanto a prestazioni si va dai 4GB agli 8GB al secondo.

Limiti fisici

Se stiamo pensando di installare sul nostro portatile un’unità a stato solido dobbiamo considerare le compatibilità delle dimensioni del SSD con il nostro notebook. Generalmente lo spazio dedicato sui portatili è di 2,5 pollici con un’altezza che varia dai 5 millimetri fino ai 9,5 millimetri, in base alla macchina. Per fortuna la maggior parte delle M.2 e delle SATA è compatibile con queste misure. Però è non è consigliabile comprare alla cieca e senza informarsi sulla compatibilità. Per esempio alcuni notebook di ultimissima generazione e ultrasottili possono supportare solo le M.2.

Capacità

Questa è una caratteristica base, e non è difficile capire perché. Queste soluzioni sono pensate per salvare il maggior numero di dati possibile in base alle nostre esigenze. All’inizio gli SSD con molto spazio d’archiviazione erano abbastanza cari ma i prezzi si sono abbassati notevolmente nell’ultimo periodo. I valori medi delle unità a stato solido vanno dai 64Gb ai 4TB.

Cicli di scrittura

Le SSD hanno una vita segnata dalla nascita. Ogni unità a stato solido ha un numero finito di cicli che può compiere prima di non funzionare più. Questo è un aspetto molto importante da prendere in considerazione prima dell’acquisto. La vita media di una SSD stando ai report dei produttori va dai 3mila ai 5mila cicli di scrittura. Attenzione poi al sistema di pulizia presente di default su molte soluzioni SSD che permette di eliminare i file spazzatura e amplificare le prestazioni ma allo stesso tempo accorcia anche la vita dell’unità a stato solido. Per evitare questo inconveniente è meglio scegliere un SSD con funzione TRIM. Un programma che ottimizza la pulizia e non la rende deleteria per i cicli di scrittura.