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Covid-19, il Green Pass sarà dentro l'app IO

Il certificato digitale Green Pass per il Covid-19 sarà integrato nell'app IO: a cosa serve e come funzionerà per gli utenti

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passaportp sanitario digitale covid-19 Fonte foto: ronstik/Adobe Stock

L’app IO custodirà il Green Pass, la versione digitale della certificazione vaccinale che durante l’estate che sta arrivando consentirà gli spostamenti all’interno del territorio europeo. Il software fornirà al documento un’infrastruttura tecnologica che offrirà la verifica anche a distanza, indipendentemente dalla localizzazione momentanea del suo possessore, in maniera veloce ed efficace.

A confermare la transizione da materiale a elettronico dell’importante attestato è Massimo Mangia, esperto di sanità digitale, in un’intervista rilasciata a Repubblica. A partire dal prossimo mese di luglio, l’evoluzione virtuale permetterà al Green pass di essere fruibile da qualsiasi ente verificatore della Comunità Europea, grazie all’adozione degli standard stabiliti dallo European Health Network (Ehn). Non sarà dunque più necessario effettuare un’ispezione visiva del cartaceo che assicura il rispetto dei criteri imposti dalla normativa vigente, con il rischio di smarrimento o deterioramento del supporto, ma sarà sufficiente procedere con una rapida scansione del Qr code digitale presente nell’attestazione per consentire alle forze dell’ordine e non solo un controllo puntuale, senza possibilità di errore.

Green pass su app IO, come funzionerà

Utilizzata per accedere ai principali servizi pubblici, sia a livello nazionale che locale, l’app IO è stata recentemente al centro dell’attenzione per il cashback di Stato. Ora, l’applicazione disponibile gratuitamente per smartphone dotati di sistema operativo Android e iPhone estende il bacino delle sue funzionalità diventando testimone nella lotta al Covid-19.

Come sottolineato da Mangia, IO non dovrà essere necessariamente l’unica app a contenere la certificazione ottenuta tramite il completamento del ciclo vaccinale, guarigione dall’infezione da coronavirus o tampone che dimostri l’assenza della malattia in corso. Potrebbe infatti affiancarsi anche Immuni, nata per con lo scopo di tracciare i contagi nella precedente fase pandemica.

Green pass digitale, un sigillo contro le frodi

Di sicuro, la via tecnologica rappresenta un forte deterrente alle falsificazioni delle certificazioni, molto più semplici attraverso l’uso di un foglio di carta che con una speciale app collegata a una piattaforma centrale. A predisporre il punto di raccordo per tutte le informazioni è stata chiamata Sogei, azienda tecnologica di Stato che dovrà realizzare un sistema in grado di smistare e veicolare le informazioni ricevute dall’anagrafe vaccinale e i risultati dei test, con identificativo rappresentato dalla tessera sanitaria.

Sarà un certificato firmato digitalmente ad assicurare la veridicità, scevra da manomissione esterna. Letto il Qr code con uno strumento apposito, chi verrà chiamato a controllare potrà esaminare l’integrità del “sigillo” virtuale di Sogei, evitando ogni tipo di contatto visivo con la documentazione completa.

Tutto ciò, poi, si integrerà da luglio con un’enorme struttura a livello europeo. Sebbene i dati rimangano a tutti gli effetti nella nazione di origine, gli altri Paesi potranno accedere alle informazioni vaccinali del Green Pass per le operazioni, una volta che il cittadino si troverà sul territorio straniero.

Green pass su app IO, le richieste del Garante della Privacy

Prima però si dovranno superare i controlli del Garante della Privacy che, già per la gestione degli attestati in Italia, ha richiesto tempo per gli accertamenti del caso. Bisognerà, come primo passo, stabilire un metodo chiave per garantire la trasparenza dell’informazione tutelando l’utente. È fondamentale puntare sulla validità del certificato e non sulla visione delle informazioni da parte di chi effettuerà la verifica.

A questo, poi, si aggiunge la necessità di trovare una quadra con le altre nazioni sui termini di validità del lasciapassare. L’ultimo aspetto tocca soprattutto la questione dei tamponi che, necessita di un’indicazione temporale unificata per il riconoscimento. Sono ancora molti i punti su cui discutere in attesa dell’estate, non resta che attendere per conoscere quali saranno le prossime decisioni.

Green pass, a cosa serve

Come comunicato più volte attraverso i principali canali di informazione, il Green pass europeo fungerà non solo da via libera per gli spostamenti sul territorio europeo limitando o bloccando le restrizioni di viaggio finora imposte per tenere sotto controllo la diffusione del virus, ma anche da strumento per compiere alcune azioni in deroga al “colore” delle regioni.

Se, all’estero, vestirà i panni del lasciapassare per evitare provvedimenti di quarantena, tamponi all’arrivo e alla partenza e giorni da dedicare all’autoisolamento, in Italia consentirà di spostarsi tra Regioni anche nell’eventualità del ritorno di aree arancioni o rosse, di accedere alle case di riposo per anziani e di prendere parte alle feste di matrimonio che verranno reintrodotte a partire dal 15 di giugno, sempre in linea con le regolamentazioni normative in atto.

In futuro, però, potrebbe essere indispensabile anche per altre tipologie di eventi, come quelli nelle discoteche e i concerti con un pubblico superiore a quanto attualmente previsto (500 negli impianti al chiuso e mille all’aperto). Si tratta dunque di un provvedimento in divenire che, già nei prossimi mesi, potrebbe cambiare volto e diventare ancora più utile per poter tornare a vivere il quotidiano come nei tempi pre-Covid.