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SICUREZZA INFORMATICA

Cyber attacco russo ai satelliti sull'Ucraina, Musk: "Fino ad ora resistiamo, ma..."

La guerra condotta dai russi in Ucraina passa anche dai cyber attacchi alle infrastrutture strategiche come le connessioni Internet satellitari, comprese quelle di Starlink

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Elon musk space x Fonte foto: Phil Stafford / Shutterstock

La guerra tra Russia e Ucraina si combatte non solo con le truppe di terra, ma anche con le truppe informatiche. In questo caso, l’esercito di informatici russi ha attaccato, già a partire dalla fine di febbraio, la rete satellitare KA-SAT di Viasat mettendo fuori uso i modem e dunque la rete internet usata dall’esercito ucraino per le comunicazioni. Attaccati anche i sistemi informatici di Starlink, l’azienda di Elon Musk che ha inviato in Ucraina migliaia di kit satellitari per la connessione a Internet con, sulle scatole, la scritta "Ci uniamo per la vittoria".

Musk scrive dal suo account su Twitter che anche i suoi modem hanno subito attacchi a cui hanno resistito, ma la situazione potrebbe cambiare da un momento all’altro: "Finora Starlink ha resistito ai tentativi di disturbo e hacking della guerra informatica russa, ma i russi stanno aumentando i loro sforzi". Poi, però, aggiunge che i russi "dovrebbero impegnarsi di più". Le ripercussioni di questi cyberattacchi sono state avvertite in mezzo mondo: negli Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Estonia e Unione Europea, si sono registrate interruzioni alle comunicazioni via internet. L’assalto digitale alla rete Internet satellitare di febbraio è avvenuto proprio mentre l’esercito russo iniziava la sua invasione in Ucraina. Lo scopo è evidente: spezzare le linee di comunicazione dell’esercito ucraino, o almeno della resistenza che in quei primi giorni si stava organizzando.

Non bastava riavviare

L’attacco russo nei confronti dell’infrastruttura Internet satellitare è stato pesante: "Non è stato semplice ripristinare i modem che avevano subito l’attacco hacker. Non ce la siamo cavata con lo scollegarli, ricollegarli e riavviarli – ha detto a Reuters il direttore della sicurezza informatica della National Security Agency degli Stati Uniti, Rob Joyce – Sono stati proprio messi fuori uso, sono stati riportati in fabbrica e ne sono stati forniti di nuovi".

L’interruzione di Viasat rimane l’attacco informatico di cui siamo a conoscenza poiché l’hack ha avuto conseguenze immediate per gli utenti di Internet via satellite in tutta Europa e perché i modem danneggiati spesso sono stati sostituiti fisicamente. Poi c’è un secondo filone d’attacco, anche psicologico, nei confronti di Starlink e del suo fondatore Elon Musk.

Musk: "Se muoio in circostanze strane…"

Elon Musk, sempre su Twitter, ha condiviso anche un testo in russo attribuito a Dmitry Rogozin, Direttore generale di Roscosmos (l’Agenzie Spaziale russa). In questo testo si legge una chiara minaccia nei confronti del milionario: "Dalla testimonianza del comandante della 36a Brigata della Marina Militare ucraina catturato, il Colonnello Dmitry Kormyankov, risulta che i terminali della compagnia di Internet satellitare Starlink di Elon Musk sono stati consegnati ai miliziani del battaglione nazista Azov e ai Marines ucraini a Mariupol, tramite elicottero […] Elon Musk, quindi, è coinvolto nella fornitura di equipaggiamento militare alle forze fasciste in Ucraina. E per questo, Elon, sarai perseguibile come una persona adulta. Non importa quanto tu faccia lo stupido".

Poco prima, sempre su Twitter, Musk aveva scritto: "Se muoio in circostanze strane, è stato un piacere conoscervi".

La guerra tecnologica

Da questi ultimi episodi appare sempre più chiaro che la guerra in Ucraina è solo in parte combattuta con i cannoni e i proiettili. Una buona parte del conflitto è guerra di propaganda, la restante parte è guerra tecnologica.

Questo è stato chiaro sin dall’inizio, come è stato chiaro che è impossibile, oggi in Ucraina, scindere i proiettili dalla propaganda e dalla tecnologia tanto è vero che, nelle settimane scorse, il premier inglese Boris johnson è arrivato a lanciare un appello ai russi: se volete conoscere la verità che Putin non vi dice, fatevi una VPN.