Libero
TECH NEWS

Dal Giappone le batterie del futuro: carica garantita per 5 anni

Le nuove batterie mantengono le prestazioni massime per molto più tempo e possono rivoluzionare il modo in cui usiamo lo smartphone, ma non solo.

ricarica wireless smartphone Fonte foto: Shutterstock.com

Uno dei componenti che ha subito la maggiore evoluzione all’interno degli smartphone, negli ultimi anni, è la batteria: non è una parte visibile all’utente, che quindi non se ne può accorgere, ma una batteria di oggi ha prestazioni nettamente superiori ad un accumulatore anche solo di cinque anni fa.

Prestazioni che si traducono in più carica in meno spazio e, cosa molto importante, una maggiore durata nel tempo della carica massima che può essere accumulata. Gli smartphone di qualche anno fa, ad esempio, già dopo pochi mesi di utilizzo non riuscivano a ricaricarsi al 100% perché la batteria “invecchiava” in modo assai rapido. Adesso le cose sono migliorate, ma molto ancora si può fare perché la ricerca sulle batterie a ioni di litio (cioè quelle normalmente usate in uno smartphone) ha subito una forte accelerazione grazie all’arrivo delle auto elettriche, che sono dotate di batterie enormi e che devono durare almeno dieci anni. L’ultima ricerca, frutto del lavoro di un team di scienziati giapponesi, lascia ben sperare grazie all’uso di nuovi materiali per la batteria.

Batterie a ioni di litio, la scoperta giapponese

Un team di scienziati del Japan Advanced Institute of Science and Technology (JAIST) ha trovato il modo di mantenere in buona salute le batterie a ioni di litio e far loro mantenere almeno il 95% della carica per almeno 5 anni. Il segreto è nel materiale usato per il catodo, uno dei due poli della batteria: il Bis-imino-acenafinio-Parafenilene (BP).

Usando questo materiale gli scienziati sono riusciti a far mantenere il 95% della carica originale della batteria anche dopo 1.700 cicli di carica e scarica completi. Considerando che la batteria di uno smartphone viene ricaricata mediamente ogni giorno, ma che non arriva a sera quasi mai completamente scarica, il risultato ottenuto dagli scienziati equivale a 5 anni di uso medio della batteria.

Perché è importante

La scoperta degli scienziati del JAIST è importante per il mondo dell’elettronica di consumo, ma anche per l’industria delle auto elettriche. Dal punto di vista tecnico, infatti, la differenza tra la batteria di uno smartphone e quella di un veicolo elettrico è più quantitativa che qualitativa.

Avere batterie che mantengono la carica così a lungo è fondamentale per mantenere nel tempo il valore di una auto elettrica (circa un terzo del costo di un EV, oggi, dipende proprio dalla batteria). Per smartphone, tablet e altri dispositivi elettronici, invece, la scoperta va presa in considerazione in vista della diffusione della ricarica wireless: in futuro caricheremo sempre più spesso la batteria, appoggiando il dispositivo su diverse superfici.

Questo stresserà molto di più di oggi la batteria, moltiplicando i cicli di carica e scarica. Una batteria come quella messa a punto dagli scienziati giapponesi, però, resisterà molto meglio a questo stress.