Libero
DIGITAL LIFE

Digitale Terrestre DVB-T2: cosa ha deciso l'AGCOM per i numeri dei canali

Con la decisione ufficiale dell'Autorità per le Comunicazioni ora sappiamo come saranno distribuiti i numeri ai canali dopo il passaggio al digitale terrestre di seconda generazione.

Pubblicato:

digitale terrestre Fonte foto: Adobe Stock

Con il passaggio definitivo allo standard di trasmissione DVB-T2 del digitale terrestre di seconda generazione, previsto al termine del cosiddetto “switch off” che terminerà nel 2022 (qui tutte le date), arriveranno moltissimi vantaggi per i telespettatori sia in termini di qualità dell’audio e del video sia in termini di quantità dei canali trasmessi.

Quello che molti non sanno, però, è che con il nuovo digitale ci saranno dei cambiamenti nei cosiddetti LCN, cioè Logical Channel Number. Ovvero, per dirla in parole molto semplici, nel numero da comporre con il telecomando per vedere ogni canale. Già oggi, in pieno switch off, ogni settimana ci sono dei cambiamenti nel numero dei canali (qui una lista degli ultimi), ma non si tratta in realtà di veri cambiamenti di LCN bensì di spostamenti di emittenti da un numero LCN all’altro per accordi tra editori. L’AGCOM, cioè L’Autorità per le Comunicazioni che sta gestendo tutto il profilo tecnico dello switch off, ha adesso rivelato come verranno distribuiti i nuovi LCN con il passaggio al nuovo digitale terrestre. Ecco cosa cambia.

DVB-T2: la nuova numerazione

La decisione dell’AGCOM punta alla continuità con il passato, cioè con l’attuale presente: “Il provvedimento – si legge nella nota dell’AGCOM – adottato al fine di assicurare la semplicità d’uso del sistema di ordinamento automatico dei canali nonché per garantire il rispetto delle abitudini e preferenze degli utenti, ha comunque confermato la ripartizione e la struttura degli archi di numerazione così come consolidata nel decennio di applicazione del precedente Piano“.

In pratica tutto il cosiddetto “primo arco“, cioè i canali da 1 a 99, verranno assegnati alle emittenti nazionali (probabilmente con gli stessi LCN di oggi). All’interno del primo arco sono anche garantiti degli spazi (i numeri da 10 a 19) per le emittenti locali di qualità, mentre un altro spazio (numeri da 71 a 99) viene riservato per le emittenti strettamente legate al territorio.

DVB-T2: gli LCN interregionali

Già oggi esistono i cosiddetti “MUX interregionali“, cioè dei multiplex (qui una spiegazione di cosa è un MUX) che trasmettono in più Regioni italiane, su frequenze diverse nei vari territori. Ci sono poi delle emittenti che, per avere una copertura più ampia, vengono trasmesse su MUX diversi in Regioni diverse.

Con la nuova numerazione LCN del DVB-T2 ci sarà una situazione molto simile: l’AGCOM ha infatti riservato gli spazi da 71 a 74 e da 171 a 174 per i consorzi o le intese tra emittenti locali che vogliono diffondere lo stesso palinsesto in più aree del territorio italiano.