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Da oggi 15 milioni di italiani col telecomando in mano

Il cammino verso lo switch off del Digitale Terrestre non si ferma: da oggi 15 milioni di italiani, di 7 Regioni diverse, avranno a che fare con il "refarming"

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Inizia oggi, martedì 1° marzo 2022, la fase del “refarming” in altre 7 Regioni italiane. Dopo l’Area 1a, costituita dalla sola Sardegna, l’Area 2 e l’Area 3, formata da tutte le Regioni del Nord, tranne la Liguria, adesso tocca all’Area 4, che include 7 Regioni dal centro-nord alla Sicilia. La popolazione interessata sfiora, in totale, i 15 milioni di abitanti.

Cosa sta per succedere in queste Regioni? Esattamente quello che è già successo, o è ancora in corso, nelle altre Regioni appena citate: il “refarming” delle frequenze TV. Parola inglese che indica, in estrema sintesi, la riorganizzazione delle trasmissioni radio in Italia: le TV lasciano tutte le frequenze comprese tra 694 MHz e 790 MHz, spostandosi su frequenze più basse e lasciando le prime agli operatori telefonici. Operatori che hanno già pagato profumatamente per tali frequenze, partecipando alla gara del Ministero dello Sviluppo Economico di fine 2018. Con le frequenze cedute dalle TV gli operatori telefonici trasmetteranno la nuova rete dati veloce 5G su porzioni di territorio italiano più ampie. Le TV, però, dovranno traslocare e non tutte avranno la forza di farlo: alcune hanno già chiuso, altre sono in rivolta.

Digitale Terrestre: in quali Regioni si cambia

La roadmap del MISE prevede che il refarming non avvenga contemporaneamente in tutta l’Area (in questo caso l’Area 4), ma per microaree, a volte anche solo uno o due Comuni. Tutte le operazioni dovranno concludersi entro il 15 maggio, quindi chi possiede diverse abitazioni in diverse zone di queste Regioni potrebbe dover gestire il refarming più volte.

Le Regioni italiane interessate da questo turno di refarming sono 7, per una popolazione totale di circa quattordici milioni e mezzo di abitanti. Eccole:

  • Sicilia
  • Calabria
  • Basilicata
  • Puglia
  • Molise
  • Abruzzo
  • Marche

Refarming Area 4: cosa bisogna fare

Cosa deve fare il telespettatore? Al momento niente, perché come già accennato non ovunque le TV stanno cambiando frequenza. Tuttavia, chi abita nelle 7 Regioni dell’Area 4 deve sapere che, da un momento all’altro, potrebbe non vedere più alcuni canali.

Non si deve preoccupare, è solo il refarming di cui sopra: l’emittente ha spento il ripetitore e si è spostata su una frequenza diversa. Quando questo succede, allora è il momento di risintonizzare la TV o il decoder, che rintracceranno nuovamente le TV sparite dandogli in modo automatico il numero LCN del telecomando.

Digitale Terrestre: alcune TV spariranno

Tutto questo processo comporta, oltre al cambio di frequenza, anche il cambio di “codec“, cioè di standard di compressione delle immagini video, dal vecchio MPEG-2 al più recente MPEG-4 (il codec “MPEG” è la versione per i video del codec “JPG” che conosciamo tutti per le foto).

Cambiare codec è un costo per le emittenti locali e non tutte hanno la forza di sostenere tale costo. In più, anche cambiando codec, le frequenze disponibili sono di meno e non tutte le TV sono riuscite ad accaparrarsene una. La conseguenza di tutto ciò è che alcune TV locali non si vedranno più perché hanno chiuso i battenti. In Sicilia è in corso la protesta da parte di ben 80 emittenti private locali, che hanno persino scritto una lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.