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El Salvador è il primo paese al mondo a riconoscere i Bitcon come moneta reale

Con 64 voti a favore su 84, il Congresso salvadoregno rende la criptovaluta una moneta formalmente riconosciuta. L'obiettivo è quello di creare nuovi posti di lavoro.

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Bitcoin El Salvador Fonte foto: iStock

El Salvador entra ufficialmente nella storia. Il paese dell’America Centrale è infatti il primo al mondo ad aver riconosciuto formalmente i Bitcoin come moneta reale, conferendo di fatto una dimensione tutta nuova alla celebre criptovaluta.

Se il gruppo di hacker Anonymous ha recentemente minacciato Elon Musk per la politica del magnate nei confronti dei Botcoin, il disegno di legge presentato dal presidente Nayib Bukele va controcorrente e lancia la República de El Salvador tra i pionieri del nostro tempo. “La #BitcoinLaw è stata appena approvata a maggioranza qualificata dall’Assemblea”, ha scritto su Twitter il capo di Stato salvadoregno subito dopo il voto. Naturalmente il Bitcoin sarà affiancato a tutti gli effetti al dollaro americano già in uso, ma un dato interessante da notare è che la proposta legislativa è stata approvata da una super maggioranza al Congresso, con 64 voti a favore su 84.

L’intenzione di rendere legale la circolazione della criptovaluta in El Salvador era già stata anticipata alcuni giorni fa da Bukele in un videomessaggio trasmesso nel corso della conferenza Bitcoin 2021 di Miami, in Florida. In tempi sorprendentemente brevi, il disegno di legge è stato trasmesso e discusso alla Commissione Finanze dell’Assemblea nazionale, per poi essere subito approvato senza dibattito dal Parlamento ampiamente controllato dai partiti che sostengono il presidente attualmente in carica. Con questa mossa, il paese mira a “consentire l’inclusione finanziaria di migliaia di persone che sono al di fuori dell’economia legale”, ma secondo il politico potrebbe anche favorire la creazione di posti posti di lavoro in una nazione in cui “il 70% della popolazione non ha un conto in banca o lavora nell’economia sommersa”.

Non solo, sempre per Nayib Bukele, i Bitcoin hanno rappresentato “il modo in più rapida crescita per trasferire miliardi di dollari di rimesse ed evitare che milioni vengano persi a favore degli intermediari“. Secondo i dati diffusi da alcuni quotidiani economici locali, le rimesse dei salvadoregni che lavorano all’estero rappresentano il 22% del PIL totale del paese.

Secondo la nuova legge, l’uso dei Bitcoin in El Salvador sarà “libero con potere liberatorio, illimitato in qualsiasi transazione e a qualsiasi titolo richiesto dalle persone fisiche o giuridiche pubbliche o private”. È poi previsto che il tasso di cambio tra Bitcoin e dollaro sia fissato liberamente dal mercato, che i prezzi possano essere espressi in Bitcoin, e che anche tutte le tasse ed imposte possano essere pagate con la criptomoneta. Come se non bastasse, è stato espressamente chiarito che gli scambi realizzati con la criptovaluta non saranno soggetti all’imposta sulle plusvalenze come avviene invece per qualsiasi altra moneta a corso legale.

Andrea Guerriero