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SCIENZA

Di cosa sono fatte le eruzioni del Sole e la causa: lo studio

La scoperta è utile per le previsioni del meteo spaziale. Grovigli magnetici sulla superficie del Sole producono le eruzioni di particelle e gas ionizzato.

Di cosa sono fatte le eruzioni del Sole e la causa: lo studio Fonte foto: 123rf

Le regioni attive da cui possono partire violente eruzioni di particelle e gas ionizzato in grado di influire anche sulla Terra sono prodotte dall’emersione di grovigli magnetici sulla superficie del Sole. A dimostrarlo sono i dati raccolti dal satellite Solar Dynamic Observatory (Sdo) della Nasa. Lo studio di un gruppo internazionale guidato da David MacTaggart dell’Università di Glasgow, a cui hanno partecipato tra gli altri Paolo Romano e Salvatore Guglielmino dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) di Catania, sono stati pubblicati su Nature Communications.

Da cosa hanno origine le eruzioni solari

Le eruzioni più violente nel Sistema solare hanno origine nelle regioni attive del Sole, zone dove sono presenti intensi campi magnetici che possono essere molto complessi e aggrovigliati. I brillamenti solari (flare) e le espulsioni di massa coronale (Cme) sono fenomeni che liberano grandi quantità di energia, particelle e gas ionizzato e che possono avere importanti effetti anche sull’ambiente terrestre. Conoscere le proprietà delle contorte linee del campo magnetico solare è fondamentale per comprendere quindi il meccanismo di innesco dell’eruzioni solari. Una questione rimasta aperta in campo scientifico è se la torsione, chiamata twist, dei campi magnetici emerga sulla superficie solare risalendo con la sua regione attiva o venga invece creata poi nell’atmosfera solare.

Lo studio del gruppo internazionale sulle eruzioni solari

Per rispondere al quesito, i ricercatori si sono focalizzati sull’emersione di una regione attiva, la Noaa 11318, che avevano già studiato nel 2014. Confrontando le osservazioni con le simulazioni numeriche, hanno scoperto che le regioni attive nascono dall’emersione di tubi di flusso magnetici già attorcigliati. “Per la prima volta abbiamo ottenuto una misura diretta della topologia del campo magnetico di una regione attiva osservata durante la sua emersione in fotosfera”, ha spiegato Guglielmino. “Il processo di twist è essenziale per l’innesco dei fenomeni di rilascio energetico nell’atmosfera solare – ha aggiunto – per cui avere la possibilità di determinare sin dalle prime fasi dell’emersione di una regione attiva la sua topologia, più o meno attorcigliata, permetterà di conoscere meglio il suo potenziale eruttivo. Questo potrà accrescere la nostra capacità di fare previsioni più accurate anche nel campo dello space weather”.

Intanto, un altro studio ha individuato che il Sole si sta svegliando dopo un periodo di quiete durante il suo ciclo di 11 anni.

Stefania Bernardini