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Esports, in Cina è vietato nominare Winnie The Pooh

In giochi come Pugb, World Of Warcraft e Arena of Valor è vietato nominare Winnie The Pooh, ma non c'è nessun ban

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Al Presidente cinese Xi Jinping Winnie The Pooh proprio non va giù.

Sarà colpa dei numerosi meme e del fatto che molti suoi connazionali spesso ironizzano sulla somiglianza tra il Capo di Stato e il simpatico orsetto che va matto per il miele. Alcune misure di censura relative al celebre personaggio, tanto amato da grandi e piccini, erano già note, ma ora pare che il divieto sia stato esteso anche al mondo degli eSports (quando nel frattempo, dalle nostre parti, moltissimi personaggi noti hanno deciso di investire negli sport elettronici). Winnie The Pooh, insomma, è bannato anche dal mondo videoludico. In certi casi, il suo nome non può essere neanche digitato.

Tra i giochi finiti nel mirino del politico cinese ci sono sicuramente Pubg, World Of Warcraft e Arena Of Valor. Josh Ye, su abacusnews.com, sostiene che se in chat si digita il nome Winnie The Pooh, il sistema lo sostituisce in automatico con segni vari di punteggiatura o asterischi. Sempre Josh Ye, dopo vari tentativi, smentisce tuttavia che lo stesso livello di censura esista anche in Overwatch e la contromisura – ventilata da alcuni – che nominando Winnie The Pooh si venga bannati automaticamente dal mondo videoludico. Insomma, semplicemente in Cina non è permesso nominare il simpatico orso inventato da A. A. Milne.

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