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FaceApp, come funziona il nuovo filtro che fa cambiare sesso

FaceApp torna di moda con un nuovo filtro che permette di cambiare il sesso delle persone: ecco come funziona e i pericoli per la privacy

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faceapp Fonte foto: nikkimeel / Shutterstock.com

Dopo il filtro che faceva invecchiare (o ringiovanire) torna di moda FaceApp, l’applicazione che permette di applicare sule immagini filtri molto particolari. Anche questa volta il merito (o la colpa) è di un nuovo filtro introdotto da poco che permette alle persone di cambiare sesso. Basta caricare una propria foto, applicare il filtro, e magicamente si viene trasformati in una donna (se si è degli uomini) o in un maschio (in caso la foto sia di una femmina).

Sui social è di nuovo scoppiata la FaceApp mania: migliaia di post con la propria immagine modificata o con quella di attori o attrice famose. L’hashtag #FaceApp è diventato nuovamente trending topic ed è uno dei più utilizzati in questi ultimi giorni. D’altronde la facilità di utilizzo di FaceApp ne favorisce la viralità: bastano pochissimi secondi per vedere la propria faccia completamente stravolta. E chi non ha la curiosità di scoprire come sarà tra vent’anni oppure come sarebbe stato se fosse nato con il sesso opposto?

Come funziona il filtro per cambiare sesso su FaceApp

Come sarebbe Angelina Jolie se fosse un uomo? E Brad Pitt da donna? A queste domande da una risposta il filtro aggiunto da FaceApp che permette di cambiare sesso a una persona. Come funziona? Bisogna aprire l’applicazione, caricare la foto di una persona e aspettare che appaia sullo schermo l’editor delle immagini. In basso, tra i filtri disponibili, è presente anche Sesso: premendo su Uomo o Femminile entra in funzione l’intelligenza artificiale e in pochi secondi si cambia il sesso della persona.

FaceApp, la questione privacy

Quando lo scorso anno FaceApp è diventata una delle applicazioni più scaricate sul Google Play Store e sull’App Store, in molti hanno iniziato a indagare su chi fosse la software house che l’aveva sviluppata. E ben presto sono emersi i primi problemi e dubbi. Quando si carica un’immagine viene trasferita sui server dell’azienda per applicare i filtri di intelligenza artificiale, questione che ha fatto sempre molto dibattere gli esperti in cybersecurity.

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