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Facebook alle strette: ora deve pagare il conto

Da dieci anni Facebook gode di un regime fiscale estremamente favorevole, grazie a una holding con sede in Irlanda, ma l'Agenzia delle Entrate americana ha detto basta.

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facebook Fonte foto: klevo / Shutterstock

Quante tasse paga Facebook nel mondo? Pochissime, rispetto a quanto incassa. Come ci riesce? Grazie a Facebook Ireland Holdings Unlimited, Facebook International Holdings Unlimited I e Facebook International Holdings Unlimited II, le tre società di diritto irlandese nelle cui casse finisce gran parte del fatturato del gruppo di Mark Zuckerberg.

Ma la festa, a quanto pare, è finita e Facebook starebbe già preparando gli scatoloni per il trasloco: torna a casa, negli Stati Uniti, da dove è arrivata una pesante citazione in giudizio da parte dell’US Internal Revenue Service (IRS). In pratica l’Agenzia delle Entrate americana. Secondo l’IRS Facebook, grazie alle suo società irlandesi, non paga quasi tasse da dieci anni e adesso deve trasferire tutto in madre patria per evitare conseguenze legali. Per gli anni già passati, inoltre, l’IRS chiede un conto salatissimo.

Facebook e le società irlandesi

Secondo i conti fatti dal Times e dal Guardian nel 2018, ultimo anno per il quale è pubblicamente disponibile il bilancio di Facebook, la filiale irlandese di Facebook ha pagato appena 101 milioni dollari di tasse su 15 miliardi di profitti grazie ad un regime fiscale estremamente vantaggioso.

L’Irlanda, da diversi anni, è infatti quasi un paradiso fiscale soprattutto per le aziende tech. Basta mettere la sede legale nel Paese per pagare pochissimo a fronte di profitti enormi. Facebook, però, ha fatto anche di più e per questo è finita sotto la lente dell’Internal Revenue Service.

La proprietà intellettuale di Facebook

L’IRS rimprovera a Facebook di aver trasferito alla holding irlandese la proprietà intellettuale e i brevetti relativi ai social e alle app di tutto il gruppo. Tutte le aziende nazionali di Facebook, che gestiscono le operazioni del gruppo nei vari Paesi in cui è presente, pagano la holding irlandese per l’uso della proprietà intellettuale.

Facebook, in pratica, paga sé stessa per poter pagare le tasse in Irlanda. Poche tasse, troppo poche secondo l’IRS americana che ha chiesto un conto di 9 miliardi a Zuckerberg e soci.

Da qui la decisione, a quanto pare già messa in pratica, di riportare la proprietà intellettuale in America e di tornare a pagare, dall’anno prossimo, le tasse negli Stati Uniti. Pagare poche tasse in Irlanda ma molte multe in USA, d’altronde, non avrebbe senso.

Facebook giustifica la decisione parlando di “cambiamenti recenti e imminenti della legislazione fiscale che i decisori politici stanno sostenendo in tutto il mondo” e afferma di aver allineato al meglio la struttura aziendale “con dove prevediamo di avere la maggior parte delle nostre attività e delle persone“.

Secondo un recente report del centro studi di Mediobanca, con questo sistema, Facebook nel 2019 ha pagato in Italia tasse per appena 2,3 milioni di euro.

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