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Facebook bloccato per un mese in Nuova Guinea contro fake news e porno

Il governo della Papua Nuova Guinea ha bloccato Facebook per studiare gli effetti del social media sulla privacy e sulla sicurezza informatica delle persone

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Il logo di Facebook e l'ombra di un lucchetto

Un mese senza Facebook. Non è un’iniziativa di digital detox ma la decisione del governo della Papua Nuova Guinea che bandirà Facebook per un mese nel tentativo di eliminare gli “utenti fasulli” e studiare gli effetti che il social media di Mark Zuckerberg sta avendo sulla popolazione.

Il ministro delle Comunicazioni della Nuova Guinea, Sam Basil, ha detto che la chiusura del famoso social network consentirà agli analisti del suo dipartimento di condurre ricerche e analisi sugli utenti che usano la piattaforma e su come la stanno utilizzando. La preoccupazione principale per la Papua Nuova Guinea è il legame tra Facebook e alcuni fenomeni strettamente correlati con l’uso dei social media come il benessere sociale, la disinformazione e la sicurezza informatica. Il mese di blocco di Facebook consentirà al governo di capire quali sono le persone che hanno degli account falsi e quelli che pubblicano post di notizie false o con immagini pornografiche.

La Nuova Guinea blocca Facebook per un mese

Basil ha inoltre espresso tutta la sua preoccupazione per gli effetti di piattaforma come Facebook sulle persone. Casi come Cambridge Analytica sottolineano come i social media sono un rischio significativo per la privacy e la sicurezza degli utenti. Il ministro delle Comunicazioni della Nuova Guinea auspica che un periodo di blocco di Facebook consentirà al governo di individuare le “mele marce”  ed eliminarle dal social media in maniera tale da rendere il più sicura possibile la piattaforma. Basil sta anche pensando di creare un nuovo social network per i cittadini della Nuova Guinea che potranno accedere al sito solo dopo una verifica del governo che accerterà che non siano dei profili falsi o dei criminali.

Secondo Basil i rischi e le minacce per gli utenti su Facebook ormai sono diventati maggiori rispetto alle potenzialità del servizio. Per il ministro ormai Facebook è una piattaforma per la pubblicità incontrollata e la Guinea sta valutando se continuare a consentire l’utilizzo di servizi del genere all’interno del paese. Si tratta comunque di una decisione che va studiata e Il governo della Papua Nuova Guinea ha affermato che analizzerà in questi mesi come gli altri paesi gestiscono Facebook e l’impatto sulle politiche governative per la privacy che ha avuto il social di Zuckerberg in altre nazioni.