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Facebook ha sospeso migliaia di applicazioni: ecco perché

Facebook ha sospeso migliaia di applicazioni presenti sul social network perché non garantiscono il rispetto della privacy degli utenti

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facebook Fonte foto: Tattoboo / Shutterstock.com

Sono migliaia, anzi decine di migliaia, le app che Facebook ha “sospeso”. Lo ha comunicato Ime Archibong, vicepresidente della divisione Product Partnership di Facebook, sul blog ufficiale del social di Mark Zuckerberg.

Si tratta dell’ultima conseguenza della nuova politica di Facebook sulla privacy, dopo lo scandalo Cambridge Analytica che è costato alla società di Menlo Park una gigantesca multa da 5 miliardi di dollari, comminata dalla Federal Trade Commission degli Stati Uniti. E proprio la privacy degli utenti è il motivo principale della sospensione di così tante applicazioni anche se, precisa Facebook, non è detto che le app sospese siano effettivamente un rischio per la privacy degli utenti. Fatto sta che, in questi giorni, potreste trovarvi con qualche app di Facebook che non funziona più.

Non hanno risposto alle domande

Gli sviluppatori non hanno risposto alla nostra richiesta di informazioni e, di conseguenza, abbiamo sospeso le app“. Così spiega Archibong, aggiungendo che le app sospese fanno capo a circa 400 sviluppatori e che la sospensione non vuol dire, automaticamente, che le app non siano sicure. Semplicemente, Facebook ha chiesto garanzie in merito alla loro gestione dei dati personali degli utenti, ma gli sviluppatori non hanno risposto. Da qui la sospensione, che verrà ritirata non appena gli sviluppatori capiranno che dovranno rispondere alle richieste di chiarimento. La stessa richiesta di informazioni è stata inviata ad altre software house che, al contrario, hanno risposto.

Privacy: nuova stretta sulle app

Oltre a questa indagine, e alla conseguente sospensione di decine di migliaia di app, Facebook ha anche annunciato di aver apportato miglioramenti al modo in cui valuta le app. Sono anche state rimosse una serie di API, che evidentemente lasciavano troppa mano libera alle applicazioni che volevano raccogliere dati sul comportamento degli utenti. Infine, Facebook afferma di aver rafforzato il team dedicato a indagare sul comportamento degli sviluppatori e delle loro applicazioni.

L’accordo con la FTC

Tutte queste misure seguono di pochi mesi il recente accordo tra Facebook e la Federal Trade Commission, stretto a gennaio 2019. Dopo mesi di trattative, Facebook ha concordato con la FTC un nuovo quadro di regole e policy per proteggere la privacy delle persone e le informazioni che gli utenti forniscono a Facebook e alle app che girano sulla sua piattaforma.