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Fifa 19, Dagnolf96 e la carriera esportiva: in Italia non è facile

"In Italia ci sono le possibilità, ma ci vorrebbe che partisse una grande squadra per far partire il movimento"

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Fifa 19 Fonte foto: 123RF

Si chiama Daniele Tealdi, in arte “Dagnolf96”, ed è una promessa dell’eSport made in Italy, una vera rivelazione in questa stagione di Fifa 19. Originario di Torino, quasi 23 anni, sogna di vincere la Champions League con la sua PlayStation 4. E chissà che non ci riuscirà, visto che sarà l’unico rappresentante azzurro nella eChampions League il prossimo 26-27 aprile: qui si batterà per accedere alle finali, il 31 maggio al Wanda Metropolitano di Madrid.

In un’intervista esclusiva a Calciomercato.com Daniele ha raccontato quanto sia difficile intraprendere la carriera esportiva in Italia, motivo per il quale vuole vincere più titoli possibili: “Più italiani si qualificano più aiutano il movimento a crescere a livello collettivo. Germania, paesi del nord: hanno più mezzi rispetto a tanti di noi e tanti movimenti interni che permettono di allenarsi e quindi migliorarsi a vicenda, cosa che in Italia manca e sembra incredibile manchi” – ha spiegato il giovane al sito.

La qualificazione per Atlanta gli ha dato grande soddisfazione: “Erano le ultime qualifiche, durante l’anno non ero mai riuscito ad arrivare fino in fondo, però nelle ultime due-tre settimane vedevo che il livello di gioco era più alto, era come se avessi imparato qualcosa in più. Sentivo di potermi qualificare, poi c’è anche un fattore di fortuna: se uno ci mette del proprio, si riesce a portare a casa la qualifica, ma senza fortuna e incontrando subito i mostri sacri è quasi impossibile qualificarsi” – ha raccontato.

Il suo sogno è quello di vincere la Champions League con la sua squadra, la Juventus. Tra i suoi campioni preferiti cita Del Piero e Cristiano Ronaldo, anche se nel gioco dichiara: “Quest’anno non posso fare a meno di Mbappé TOTY, è incredibile e fa tutto: segna, fa salire la squadra. Ma il mio preferito è Ruud Gullit, perché unico: anche Vieira mi piace ma è rimpiazzabile, uno completo come Gullit non c’è. Lo puoi mettere praticamente ovunque”.

Un lavoro a tutti gli effetti quello di “Dagnolf96”, anche se sta per laurearsi in Scienze della comunicazione e vorrebbe fare il giornalista. Durante l’intervista ha ribadito più volte quanto il settore degli sport elettronici faccia fatica a crescere in Italia. “C’è sicuramente stato un boom social, il pubblico c’è e segue: non manca rispetto al resto del mondo, ci sono anche in Italia gli interessati e ricevo centinaia di messaggi, e sono più piccolo di veterani come Daniele Paolucci o Fabio Denuzzo. In Italia ci sono le possibilità, ma ci vorrebbe che partisse una grande squadra per far partire il movimento” – ha commentato.

Manca, ma questo è un pensiero di molti ormai da tempo, un riconoscimento e soprattutto una regolamentazione, anche dal punto di vista retributivo e della tutela del giocatore professionista.

 

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