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Il ritorno di Gaia: la Terra potrebbe "svegliarsi" per proteggersi

James Lovelock fu l’autore della teoria di Gaia: oggi, a 102 anni, espone in una lettera le sue preoccupazioni per il futuro degli umani

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Gaia potrebbe svegliarsi per distruggerci Fonte foto: 123RF - leonidtit

L’ipotesi di Gaia è stata formulata per la prima volta nel 1979 dal chimico e scienziato britannico James Lovelock nel testo, poi divenuto celebre, “Gaia. Nuove idee sull’ecologia”.

Secondo la teoria di Lovelock, gli organismi viventi della Terra interagiscono con quanto di inorganico costituisce il nostro ambiente, dando vita ad un complesso sistema simile ad un organismo, capace di autoregolarsi e mantenere il pianeta adatto alla presenza della vita nelle sue varie forme.

L’ipotesi di Gaia

Secondo la teoria di Lovelock, il perpetuarsi della vita sulla Terra ha una grande influenza su aspetti fondamentali come la temperatura globale, la percentuale di sale nelle acque degli oceani ed altri parametri capaci di decretare l’abitabilità o meno del pianeta.

Alla veneranda età di 102 anni, Lovelock ha recentemente inviato una lettera aperta al quotidiano inglese The Guardian, in cui descrive lo stato attuale della salute del pianeta e ne sottolinea i possibili pericoli.

La lettera porta l’eloquente titolo “Gaia potrebbe distruggere gli umani prima che noi distruggiamo la Terra”, ed individua nella recente pandemia che ha colpito gli esseri umani sul pianeta Terra una possibile forma di difesa messa in atto da Gaia.

La lettera, pubblicata appena prima del COP26, inizia laconica: “Non so se è troppo tardi per evitare la catastrofe climatica, ma sono sicuro che non avremo scampo se continuiamo a trattare il riscaldamento globale e la distruzione della natura come problemi separati”.

La fisica, la chimica e la biologia andrebbero insegnate nelle medesime facoltà, nella concezione di Lovelock, perché soltanto studiandole insieme è possibile comprenderne l’essenziale interconnessione.

E se non capiamo i reali pericoli cui ci stiamo volontariamente esponendo con i nostri comportamenti scriteriati, è anche perché in ambito scientifico non si guarda mai “alla Terra in maniera olistica”, considerandola cioè come un tutt’uno.

Gaia potrebbe distruggerci

Lovelock si considera da sempre “un outsider, uno scienziato indipendente” che poco ha a che fare con le correnti del neo-darwinismo che, nel 1979, dominavano la ricerca nella comunità scientifica.

Sessant’anni dopo la prima rivoluzionaria pubblicazione su Gaia, scrive nella lettera, “abbiamo visto quanto la vita, in particolare la vita umana, possa influenzare l’ambiente”.

Il soffocamento ad opera dei gas serra e l’eliminazione delle foreste sono, nella concezione di Lovelock, “due atti genocidi” in grado di dimostrare la strettissima connessione tra la vita umana sulla Terra e la salute del pianeta.

Ma soltanto guardando a questi fenomeni in maniera organica possiamo comprenderli più da vicino. “Molta della confusione in merito al riscaldamento globale”, scrive Lovelock, dipende proprio da come abbiamo scelto di studiare le scienze: “pochi sanno che per sciogliere un grammo di ghiaccio sono necessarie 80 calorie, abbastanza per far alzare la temperatura di un millilitro d’acqua fino a 80°C”.

Se non ci fossero le calotte polari il mondo si troverebbe ad una temperatura incredibilmente alta, probabilmente non adatta alla vita, ma tale intuizione basilare sembra sfuggire ai governanti e, in parte, anche agli scienziati.

In ogni caso, avverte Lovelock, “non abbiamo altra scelta che ridurre i carburanti fossili, oppure affrontare conseguenze anche peggiori”. È assolutamente necessario anche risolvere il problema della sovrappopolazione, ed interrompere immediatamente la distruzione delle foreste tropicali.

I miei colleghi umani devono imparare a vivere in accordo con la Terra, oppure il resto della creazione – come parte di Gaia – condurrà inconsapevolmente la Terra verso uno stato in cui gli umani non saranno più i benvenuti”, si legge nella lettera.

Gaia è un organismo che si difende, anche da noi se necessario. E se difendersi dagli uomini significa distruggerli, secondo Lovelock non ci sono molti dubbi che Gaia lo farà, prima che noi saremmo in grado di distruggere lei.