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Il mistero dietro al geoglifo che ha ispirato i Pokémon

Il Pokémon Sigilyph è stato ideato a partire da un geoglifo di oltre 300 metri ritrovato in Perù.

il geoglifico peruviano che ha ispirato Pokémon un Fonte foto: iStock

Non è la prima volta che il team di creativi di Pokémon si ispira a simboli storici e antiche leggende per creare i personaggi delle avventure che hanno appassionato e continuano ad appassionare migliaia di persone in tutto il mondo. Lo stesso è successo probabilmente con alcuni dei reperti archeologici più importanti del mondo, le linee e i geoglifi di Nazca e Pampas de Jumana (colloquialmente conosciute come le linee di Nazca), grandi figure che provengono dalla cultura di Nazca, attiva dal I al VII secolo nell’antico Perù. Tra tutte le figure che fanno parte di questo patrimonio culturale incredibile, infatti, ce n’è una che è stata quella che ha ispirato la creazione di Sigilyph, Pokémon che ha “ereditato” la sua personalità dal geoglifo a cui è evidentemente ispirato.

La linea Nazca e le grandi dimensioni

Una delle figure più importanti che fanno parte delle Linee di Nazca è l’uccello di Nazca. Questa figura si trova nel deserto di Nazca, ha una lunghezza totale di 300 metri ed è quella che i creator hanno usato come ispirazione per creare Sigilyph.

Si pensa che la popolazione del tempo abbia raffigurato figure molto grandi affinché risultassero visibili attraverso il “cielo dagli Dei”, a cui la popolazione del tempo era devota. La loro origine risale al periodo compreso tra il 500 a.C. e il 500 d.C.

In questo Paese sono stati ritrovati numerosi reperti storici che hanno una grande rilevanza a livello mondiale. In particolare, nella zona di Nazca e di Pampas de Jumana. Sono immagini rappresentate sul territorio dell’omonimo deserto, che si trova nel Perù meridionale. Questo gruppo di geoglifi include oltre 13 mila linee, per un totale di oltre 800 disegni, che raffigurano degli animali tipici di quella zona, in forma stilizzata.

Il Pokémon Sigilyph ispirato a un geoglifo

Il Pokémon Sigilyph, che è stato introdotto con la quinta generazione, ha attirato l’attenzione per la sua particolare forma. Una curiosità interessante è che, oggi, gli appassionati e gli studiosi hanno riscontrato una grande somiglianza con questo personaggio e un geoglifo in particolare che rappresenta un uccello (un colibrì nello specifico). Ha, come già detto, una lunghezza di oltre 300 metri ed è una delle figure simbolo della cultura Nazca.

Il Pokémon Sigilyph è ispirato a un geoglifo realeFonte foto: Pokémon Central

Oltre alla sua forma, adattata dall’illustratore che lo ha creato, anche le caratteristiche del Pokémon prendono ispirazione dal luogo di origine del geoglifo in questione. Sia nel gioco che nel cartone animato, difatti, anche Sigilyph si può trovare solo ed esclusivamente in una specifica zona desertica del mondo dei Pokémon: questo Pokémon di tipo Psico/Volante può essere trovato proprio nell’area desertica situata tra Porcelain City e Majolica City nella regione di Unima.

Il fenomeno Pokémon

I Pokémon hanno appassionato, nel corso degli anni, diverse generazioni. Il cartone prima e l’applicazione poi, hanno contribuito a rendere i mostriciattoli animati un vero e proprio fenomeno culturale a livello mondiale.

La famiglia dei Pokémon, ideati dal giapponese Satoshi Tajiri nel 1996, continua ad aumentare, dando il benvenuto sempre a nuove specie. Le ispirazioni dei creatori sono numerose e ben diverse tra loro, ma è questa in particolare che, ultimamente, ha destato un grande interesse.

Il misterioso significato dell’uccello di Nazca

Nel deserto di Nazca si trovano centinaia di geoglifi giganteschi, raffiguranti uccelli e altre creature con piume e ali, alcune grandi quanto due campi da calcio e mezzo. Sono così enormi che possono essere visti solo da centinaia di metri di distanza, dall’alto.

Queste incisioni, chiamate le Linee di Nazca, hanno lasciato perplessi tutti coloro che hanno cercato di capirle, dagli archeologi e antropologi agli astronomi e persino agli appassionati di UFO. Alcuni ricercatori, per esempio, hanno confrontato i tratti morfologici di 16 geoglifi a Nazca e Pampas de Jumana con le caratteristiche degli uccelli moderni che vivono in Perù. Questa attenta analisi ha rivelato una serie di discrepanze tra le caratteristiche geografiche degli uccelli e i gruppi tassonomici in cui gli scienziati li avevano precedentemente collocati. In altre parole, gli uccelli geoglifici in realtà non assomigliavano molto alle loro presunte controparti della vita reale.

In passato il  geoglifo che ha ispirato i Pokémon è stato paragonato ad un colibrì, ma secondo uno studio pubblicato sul “Journal of Archaeological Science: Reports” molti degli uccelli visti nelle Linee di Nazca si trovano in realtà in regioni lontane dalle pianure desertiche del Perù. È possibile, quindi, che i creatori dei disegni abbiano incontrato questi uccelli esotici mentre raccoglievano cibo sulla costa.

Il mistero, però, sta dietro il loro significato. È chiaro, spiegano i ricercatori, che questi animali rappresentassero qualcosa di più per loro (altrimenti non li avrebbero omaggiati in questo modo), ma cosa? Nessuno, fino ad ora, ha saputo rispondere con certezza.

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