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Germania, multa 50 milioni contro le web company che fomentano l'odio

Il Ministro della Giustizia tedesco afferma che Facebook e Twitter non sono ancora in grado di rimuovere rapidamente i contenuti illeciti segnalati dagli utenti

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Germania, multa 50 milioni contro le web company che fomentano l'odio Fonte foto: geralt | Pixabay

Il Ministro della Giustizia tedesco ha introdotto la bozza di un disegno di legge che imporrebbe multe fino a 50 milioni di euro – per la precisione 53,2 milioni – alle web company che non sono in grado di far sparire con rapidità contenuti di odio e inappropriati dalle proprie piattaforme.

Il Ministro della Giustizia Heiko Maas ha presentato oggi la proposta di legge in una conferenza stampa. Secondo l’Associated Press, le ammende sarebbero imposte ogni volta che Facebook o altre web company non rimuovono rapidamente le minacce online, le espressioni di odio, o le notizie false e diffamatorie. Il ministro chiede, inoltre, ai social media di nominare un responsabile che gestisca i reclami. Nei casi in cui le aziende non riescano a rispettare la normativa – spiega AP – potrebbero vedersi recapitare una multa fino a 50 milioni di euro. La Germania, insomma, ci sta andando davvero giù pesante.

Non tutti i social media sotto accusa

Le misure proposte dal Ministro sono state annunciate con un report alla mano che ha scoperto che Twitter rimuove solo l’1% dei contenuti illeciti segnalati dagli utenti, e che Facebook ne rimuove il 39%. YouTube aveva, in confronto, fatto sparire il 90% del contenuto “incriminato”. Lo studio, condotto tra gennaio e febbraio, ha scoperto che solo il 33% dei contenuti illegali presenti su Facebook è stato bloccato o rimosso entro 24 ore, mentre nessuno dei messaggi segnalati come “inappropriati” su Twitter sono stati fatti sparire entro quel lasso di tempo.

Il Ministro tedesco Maas ha dichiarato che «è ormai evidente che dobbiamo aumentare la pressione sui social network. Abbiamo bisogno di norme di legge più severe per obbligare le aziende a estirpare questi crimini.»

Germania sul piede di guerra

La Germania ha da tempo dichiarato guerra contro le espressioni di odio e di diffamazione e sta aumentato sempre più la pressione sulle aziende statunitensi che operano sul web affinché combattano in modo più aggressivo questo genere di contenuto online. Facebook, Google e Twitter – nel 2015 – avevano deciso di revisionare e rimuovere i post che inneggiavano a odio e razzismo in Germania entro 24 ore, e Maas aveva addirittura suggerito che Facebook avrebbe dovuto essere trattata come una media company dal diritto tedesco. Secondo la proposta di legge, qualsiasi contenuto palesemente illegale dovrebbe essere cancellato entro 24 ore, mentre i contenuti segnalati come inappropriati in un secondo momento, dovrebbe essere rimossi entro sette giorni.

La reazione di Facebook e Twitter

Un portavoce di Facebook in un comunicato ha commentato che «abbiamo regole chiare contro l’istigazione all’odio e stiamo lavorando alacremente per tenere questo tipo di post fuori dalla nostra piattaforma. Ci siamo impegnati a lavorare con il governo e con i nostri partner per risolvere questo problema sociale. Oltre 700 persone, entro la fine dell’anno, lavoreranno per Facebook sulla revisione dei contenuti a Berlino. Esamineremo la proposta legislativa del Ministero Federale della Giustizia». Twitter, invece, si è rifiutato di commentare la proposta di legge ma ha fatto notare, invece, le recenti iniziative che il social ha intrapreso per ridurre contenuti offensivi.