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Cosa sappiamo sul "ghiaccio alieno", creato in laboratorio

È sia solido sia liquido, a causa di atomi di idrogeno che non riescono a stare fermi. Cosa sappiamo sul ghiaccio alieno creato in laboratorio.

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Cosa sappiamo sul "ghiaccio alieno", creato in laboratorio Fonte foto: ISTOCK

La ricetta del “ghiaccio super ionico”? Complicato capire se sia più facile a dirsi o a farsi: bisogna inserire, in una presa di diamante, una goccia d’acqua, portarla a pressione e poi cuocerla…con un laser.

Non si capisce chi mai dovrebbe prendersi il disturbo di preparare del ghiaccio super ionico. Ma un nuovo studio Carnegie Institution di Washington e dell’Università di Chicago ci mette davanti ai segreti dell’universo: che alcuni ricercatori sono stati in grado di ricreare in laboratorio, proprio qui sulla Terra.

Che cos’è il ghiaccio super ionico e come è fatto

Il ghiaccio super ionico potrebbe somigliare molto da vicino al ghiaccio presente nelle profondità di alcuni pianeti. Si tratta insomma di un ghiaccio alieno, un ghiaccio spaziale, ricreato sulla Terra, nei laboratori delle istituzioni che hanno promosso lo studio.

Ciò che rende ancora più affascinante questo materiale alieno è la possibilità di classificarlo sia come un materiale allo stato solido, sia come un materiale allo stato liquido. Di preciso, è composto da alcune molecole d’acqua disposte come in un reticolo di atomi di ossigeno circondati da idrogeni irrequieti, i quali si muovono continuamente. Il ghiaccio super ionico è quindi teoricamente ghiaccio (stato solido dell’acqua) ma nei fatti sia liquido, sia solido.

Perché è importante aver ricreato il materiale “alieno” sulla Terra

Naturalmente adesso si guarda anche a possibili applicazioni del ghiaccio alieno sulla Terra, premesso che esso già consente di trarre alcune conclusioni su come potrebbero essere fatti i pianeti diversi dal nostro.

“È stata una sorpresa: tutti pensavano che questa fase non sarebbe apparsa fino a quando non ci si trovava a pressioni molto più elevate rispetto a dove l’abbiamo trovata per la prima volta”, ha affermato Vitali Prakapenka, geofisico presso l’Università di Chicago.

“Ma siamo stati in grado di mappare in modo molto accurato le proprietà di questo nuovo ghiaccio – ha continuato – che costituisce una nuova fase della materia, grazie a diversi potenti strumenti”.

A proposito di vita extraterrestre, l’ultima sfida della NASA sembra consista proprio nello scoprire forme di vita aliena. Nello spazio però, in futuro ci potremmo abitare anche noi. L’ambizioso progetto dell’ex ceo di Amazon Jeff Bezos è un hotel estraterrestre.

Giuseppe Giordano

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