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SCIENZA

Giorgio Parisi: chi è lo scienziato italiano premio Nobel per la Fisica

Chi è e cosa studia Giorgio Parisi, lo scienziato italiano insignito del Premio Nobel per la Fisica per lo studio dei sistemi complessi

Giorgio Parisi, premio Nobel per la Fisica 2021 Fonte foto: ANSA

Giorgio Parisi porta il Nobel per la Fisica in Italia dopo 37 anni. L’ultimo scienziato italiano a ricevere il premio più ambito per la ricerca nel campo della fisica fu, nel 1984, Carlo Rubbia.

Insieme a Parisi, il Nobel per la Fisica è andato a Syukuro Manabe e Klaus Hasselmann, climatologi cui si deve “la modellazione fisica del clima della Terra”.

Parisi è stato premiato dalla commissione svedese per “la scoperta dell’interazione tra il disordine e le fluttuazioni nei sistemi fisici dal livello atomico alla scala planetaria”.

Giorgio Parisi, il fisico “dei sistemi complessi”

Classe 1948, il Professor Giorgio Parisi si è laureato all’Università La Sapienza di Roma nel 1970 con una tesi sul Bosone di Higgs.

Oltre al Bosone di Higgs, al centro degli studi di Parisi si sono avvicendati argomenti affascinanti e complessi come le interazioni tra neuroni, le intelligenze artificiali e persino il comportamento degli uccelli nel sistema stormo – che gli valse la copertina di Physics Today nel 2008.

Il suo docente di riferimento e mentore, Nicola Cabibbo, è uno dei Nobel mancati della storia della ricerca italiana: Parisi si è sempre detto molto dispiaciuto che Cabibbo non avesse mai ricevuto l’onorificenza, e non ha mancato di ricordarlo dopo aver ricevuto la chiamata di Stoccolma.

Lo studio che è valso il Nobel per la Fisica al Professor Parisi è quello, decennale, che lo ha visto impegnato da varie angolazioni nella ricerca delle leggi fisiche all’interno dei sistemi complessi.

Scoprire le dinamiche che conducono dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande significa comprendere, per esempio, come il comportamento dei singoli neuroni sia collegato al funzionamento generale del cervello, o come i movimenti di un singolo uccello in uno stormo siano coerente con uno schema fisico più generale.

Si tratta di studi che lo stesso Parisi, in occasione della premiazione con la Medaglia Max Planck nel 2010, definì “un lavoro faticoso e complesso”.

Il caos, i premi e la ricerca in Italia

Insieme a Carlo Rubbia e Michele Parrinello è uno dei tre fisici italiani membri della National Academy of Sciences degli Stati Uniti d’America.

Parisi, che è vicepresidente dell’Accademia dei Lincei, ha vinto i premi più importanti in materia di ricerca scientifica: l’ultimo, poco prima di ricevere il Nobel, è stato il Premio Wolf per la Fisica conferitogli per le “scoperte pionieristiche nella teoria quantistica dei campi, in meccanica statistica e nei sistemi complessi”.

Mi sono occupato del caos”, afferma Parisi a Repubblica, “non c’è nulla di più affascinante che trovare un ordine al suo interno”: dalle particelle neurali fino alla sostanza di un piccolo pezzo di vetro, i sistemi studiati da Parisi hanno ancora molto da rivelare alla scienza.

Da sempre impegnato nella divulgazione scientifica e nella sensibilizzazione del grande pubblico ai temi del progresso scientifico e tecnologico, intelligenze artificiali comprese, Parisi non ha mai lasciato l’Italia.

“Ci sono sistemi le cui regole sono tutte da scoprire” afferma il premio Nobel, e continua “ci sono ancora tante cose che mi piacerebbe scoprire“.

La ricerca di Parisi non finisce certo con il Nobel: si tratta anzi di aprire la strada a nuovi studi, come quello dei co-laureati Nobel climatologi, che possano aiutarci a prevedere il futuro grazie alla scienza.

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