Gli otto miti assolutamente da sfatare sulla sicurezza informatica
Quando le persone si convincono di una cosa, è difficile far cambiare loro idea: ecco i miti da sfatare sulla sicurezza informatica

C'è ancora chi crede che un computer Mac sia una barriera invulnerabile contro i virus e chi pensa di non avere nessun dato sensibile archiviato su computer e telefono, niente a cui un hacker possa essere interessato. Ecco otto credenze che non hanno più, o non hanno mai avuto, un vero fondamento.

Lo sapevate che il primo virus della storia è stato scoperto su un Mac? E che adesso che il mercato non è più (quasi) completamente Windows, MacOS sta diventando una piattaforma sempre più "appetibile" per gli hacker? Oppure che, anche se vi siete dati un gran da fare per nascondere la vostra rete Wi-Fi, convinti che in questo modo sarebbe stata al sicuro da tutto e tutti, un esperto del settore - non necessariamente con cattive intenzioni - può smascherarla in un attimo? I miti quando si radicano nella società e, in questo particolare caso, nel settore della tecnologia, sono un grande rischio per la vostra sicurezza.

Internet è enorme. Perché qualcuno dovrebbe colpire il mio computer o telefono? Le cose, ovviamente, non funzionano così nel mondo reale. Gli hacker raramente si siedono a tavolino per scegliere le loro vittime dopo un'attenta riflessione. Gli attacchi avvengono su larga scala con l'ausilio di strumenti automatizzati. Gli attacchi informatici oggi sono sistematici ed eseguiti da gruppi ben organizzati e con un'ampia scelta di risorse adeguate.

Le app creano un falso senso di sicurezza. Chi pensa che il proprio smartphone sia una sorta di "porto sicuro", fuori dalla portata di occhi indiscreti, si sbaglia di grosso. Esistono un'infinità di applicazioni a cui diamo il permesso di accedere a qualsiasi informazioni e contenuto, dalla galleria delle nostre foto all'account di Facebook. Concedere l'accesso ai dati di localizzazione sui nostri smartphone, inoltre, consente alle applicazioni di sapere esattamente dove ci troviamo. Ci sono molte più possibilità, in realtà, per un malintenzionato di tenervi d'occhio sfruttando il vostro dispositivo mobile, piuttosto che il desktop di casa o dell'ufficio.

È vero, un antivirus e un firewall rendono più difficile per un intruso entrare in possesso delle vostre informazioni personali, ma è anche necessario adottare ulteriori misure di protezione. Bisogna ricordarsi di mantenere i software sempre aggiornati installando le patch che periodicamente il produttore rilascia contro le nuove vulnerabilità, ma è persino più importante per la sicurezza le scelte che fate come utente.

Che ci crediate o no, il primo virus informatico è stato trovato su un Mac nel 1982 e si chiamava Elk Cloner. Da allora i computer Apple hanno goduto dell'ottima reputazione di essere inattaccabili dai malware. È un mito che nasce dal più grande rivale di Cupertino sul fronte dei sistemi operativi, Microsoft Windows, che spesso è stato estremamente vulnerabile. Quindi è vero che i Mac, nel corso degli anni, erano più sicuri rispetto ai PC, ma sono ben lontani dall'essere invincibili. Gli hacker sviluppavano malware per Windows perché il mercato era quasi completamente del sistema di Redmond. Solo ora, con la crescente popolarità della piattaforma MacOS, che i problemi hanno cominciato a fare capolino. I primi segnali di allarme sono apparsi nel 2004, quando una trentina di vulnerabilità sono state scoperte. Oggi, MacOS è un obiettivo molto appetibile per i cyber criminali, sebbene molti utenti vivono ancora credendo che i loro Mac siano sicuri e non si preoccupano di installare software di sicurezza.

Forse pensate di non avere informazioni interessanti, ma molto probabilmente non è così. Passphrase, indirizzi, numeri di telefono, carta di credito e altri dati sono spesso memorizzati nella cache del computer. È anche facile stilare un vostro profilo anche solo leggendo la vostra posta elettronica o la cronologia di navigazione. Si tratta di un approccio che spesso i criminali informatici usano per il furto di identità.

Si sente molto parlare di attacchi ai servizi cloud e quanto siano insicuri. È interessante notare che, in realtà, sono molto pochi gli attacchi dovuti a servizi poco protetti. La maggior parte del furto di dati dipende da utenti che cadono vittime di attacchi di phishing. Il comportamento dell'utente è - ancora una volta - alla base del problema. Tuttavia, è importante controllare che i servizi cloud che si utilizzano dispongano di potenti e affidabili sistemi di crittografia per il traffico dati. Controllate sempre gli accordi di licenza - sia che si tratti di servizi gratuiti o a pagamento - per non rischiare che i vostri dati siano usati per bombardarvi di pubblicità mirata o venduti a terzi.

È vero che la maggior parte dei router offre la possibilità di creare una rete "invisibile". Gli utenti credono che, in questo modo, nessuno possa vedere la propria rete e che nessuno, così, la possa attaccare. Se qualcuno vuole violare il vostro Wi-Fi, è molto probabile che abbia le competenze tecniche per scovare una rete "nascosta" e il know-how per renderla visibile.

Poteva essere vero qualche anno fa: un software antivirus rallentava il computer di ben il 50%. Oggi non è più così. I produttori hanno lavorato molto per ovviare a questo problema sviluppando strumenti sempre più leggeri e, parallelamente, computer e telefoni sono diventati più potente di quanto non lo fossero solo dieci anni fa. Le prestazioni del software per la sicurezza è costantemente monitorato e ottimizzato. Oggi, molto probabilmente non vi accorgereste neanche di averlo installato.