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Gli italiani vogliono diventare cyborg potenziati come nei film

A moltissimi italiani piacerebbe potenziare il proprio corpo grazie all'elettronica, ma i rischi non mancano

La maggioranza degli italiani vedrebbe di buon occhio l’idea di potenziare il proprio corpo con la tecnologia e con componenti elettroniche. Lo afferma la società di cybersicurezza Kaspersky, che ha condotto un sondaggio intervistando 14.500 adulti in 16 Paesi per conoscere la loro propensione verso questa possibilità, fino a pochi anni fa impensabile.

Gli esperti la chiamano “Human Augmentation” e consiste nel collegare dispositivi elettronici al corpo, per migliorarne le caratteristiche e le capacità, creando una sorta di Cyborg, un incrocio tra uomo e macchina come nei film di fantascienza. La Human Augmentation nasce in campo medico, ad esempio per restituire un arto a chi ha subito una amputazione, ma si è poi diffusa anche in altri settori. Gli esoscheletri usati in via sperimentale dagli operai in alcune fabbriche automobilistiche sono anch’essi Human Augmentation. Secondo Kaspersky, però, ci vuole molta cautela nel gestire questo fenomeno: un corpo potenziato da dispositivi elettronici, infatti, diventa attaccabile da criminali elettronici. Se non stiamo più che attenti, insomma, un giorno qualcuno ci potrebbe “hackerare il corpo“.

Human Augmentation: i risultati del sondaggio

Gli italiani sono risultati i più propensi alla Human Augmentation: ben l’81% degli intervistati ha affermato di essere propenso a considerarla. Gli inglesi, invece, sono i più scettici: solo il 33% ci farebbe un pensierino. La media di tutti i Paesi è del 63% favorevoli a prendere in considerazione la possibilità di modificare il corpo in modo permanente o temporaneo.

Non mancano, però, coloro che ritengono addirittura pericolosa la Human Augmentation: il 53% dei francesi e il 52% degli inglesi è apertamente contrario. Ben il 77% degli inglesi è convinto che il Governo debba regolamentare la Human Aumentation, mentre solo il 17% dei greci lo vorrebbe.

Infine, c’è anche la questione socioeconomica: chi potrà permettersi di potenziare il corpo? E a quale fine? Il 69% dell’intero campione si è dichiarato preoccupato che solo i ricchi potranno accedere alla Human Augmentation, e la maggioranza è più propensa ad accettare questa prospettiva solo se è per il bene dell’umanità e non per aumentare la qualità della vita di singoli individui.

Infine, una curiosità: c’è anche chi ha dichiarato di sognare di poter connettere il proprio corpo ad uno smartphone.

Human Augmentation: i rischi

Kaspersky, che di mestiere fa cybersicurezza, sa benissimo che dietro l’aumento delle potenzialità del corpo umano con l’elettronica si cela un grosso rischio: gli attacchi informatici ai dispositivi utilizzati. Per fortuna anche l’88% del campione intervistato ha già capito che un corpo potenziato potrebbe diventare un bersaglio per gli hacker.

La società russa, per questo, è convinta che serva al più presto uno standard di sicurezza comune e condiviso per governare in piena sicurezza lo sviluppo della Human Augmentation.