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Gli USA concedono altri 30 giorni di tempo a TikTok

Altri trenta giorni a TikTok prima di dover interrompere il servizio negli Stati Uniti: è l'ultima concessione della Corte d'Appello.

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tiktok Fonte foto: Koshiro K / Shutterstock

TikTok ha ancora 30 giorni di tempo per aderire alle regole federali degli USA, pena il ban sull’intero territorio nazionale. La proroga arriva a pochi giorni dalla condanna, causata da un problema di sicurezza nazionale, stando quanto annunciato dal dipartimento del Commercio degli Stati Uniti lo scorso settembre.

L’ordine esecutivo è stato firmato da Donald Trump lo scorso 6 agosto, subito dopo la dichiarazione di Wibur Ross, segretario al Commercio USA, al fine di poter garantire la sicurezza nazionale e proteggere i cittadini statunitensi «dalle minacce del Partito Comunista Cinese». Il provvedimento non ha riguardato solamente l’app amata dai più giovani, ma anche il servizio di messaggistica istantanea cinese WeChat, con un danno potenziale non indifferente vista la quantità di utenti che ogni giorno le usano per condividere brevi filmati video (TikTok) e messaggiare o effettuare pagamenti (WeChat).

TikTok, 30 giorni di rinvio per l’ordine di chiusura

La notizia della proroga dei tempi previsti dalla precedente ordinanza ha di fatto messo un punto, seppur provvisorio, rimandando di fatto il tutto al mese prossimo. La società con base in Cina ByteDance, proprietaria dell’applicazione incriminata, avrà altri 30 giorni di tempo per mettersi in regola ed evitare di scomparire dagli store virtuali di app degli Stati Uniti.

A bloccare l’ordine, è stata la Corte d’Appello degli Stati Uniti, dopo la richiesta presentata dalla società proprietaria di TikTok avallata da “una continua serie di nuove richieste e nessuna chiarezza sulla possibilità di vedere accettate le soluzioni proposte”. Secondo quanto riportato, il Dipartimento del Commercio ha dichiarato che l’ordinanza non sarà immediatamente eseguita “a seguito di ulteriori sviluppi legali”. La proroga è arrivata proprio sul filo del rasoio, dopo che solo pochi giorni fa un’altra petizione era rimasta senza risposta.

TikTok, quali sono gli spiragli per evitare la chiusura

Per evitare di andare incontro al suo destino, ByteDance dovrà dunque muoversi, e alla svelta. Ad ogni modo, la società avrebbe già avviato una trattativa con Oracle e Walmart, al fine di cedere loro la parte della società collegata direttamente alla presenza dell’applicazione negli Stati Uniti d’America. Un’altra alternativa era stata proposta da Trump, con la nascita di un nuovo gruppo basato in Texas; in questo caso, però, il problema era stato quello della CFIUS, la commissione incaricata di valutare gli investimenti esteri negli USA, che non aveva fornito alcuna risposta utile.